Ue: stop a pensioni anticipate, necessario garantire i giovani.

In futuro serviranno 40-45 anni contributi, ma le donne risultano discriminate.
BRUXELLES- Solo ponendo un freno ai pensionamenti anticipati si potrà garantire un equo trattamento pensionistico anche alle future generazioni.

Questa in sintesi la conclusione a cui arriva la relazione 2015 sull'adeguatezza delle pensioni della Commissione europea, documento presentato oggi alla riunione dei ministri del lavoro Ue. Nel documento si sottolinea anche il persistere di abnormi differenze di genere: in media nell'Ue le pensioni delle donne sono del 40% inferiori a quelle degli uomini.
Secondo la relazione, le politiche nazionali per l'occupazione dovrebbero offrire ai lavoratori più anziani maggiori possibilità di rimanere più a lungo sul mercato del lavoro dal momento che in futuro, per percepire una pensione dignitosa, sarà sempre più importante avere una carriera lavorativa senza interruzioni e con 40-45 anni di contributi.

Lo studio evidenzia che nel 2012 solo la metà circa dei lavoratori andati in pensione aveva raggiunto l'età indicata per legge. Vanno inoltre risolte le persistenti disparità di genere che vedono le pensioni delle donne del 40% inferiori rispetto a quelle degli uomini a causa di retribuzioni più basse e di una vita lavorativa più breve dovuta alla difficoltà di far convivere vita professionale e personale. Questi fattori, uniti all'aspettativa di vita generalmente più lunga, mette le donne a rischio povertà rispetto agli uomini. In futuro comunque, evidenzia ancora la relazione, il mantenimento del reddito dopo la pensione dipenderà in misura sempre maggiore da risorse private, ossia dai regimi pensionistici professionali o dalle pensioni integrative individuali.

FONTE: ANSA Europa