GALILEO OSNMA: LA RISPOSTA EUROPEA ALLO SPOOFING GNSS

Dal 24 luglio 2025, il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo ha attivato OSNMA (Open Service Navigation Message Authentication), una nuova funzione che consente di verificare l’autenticità dei segnali GNSS ricevuti da dispositivi come smartphone, droni, auto o infrastrutture critiche.

In un contesto globale in cui le minacce digitali sono sempre più sofisticate, questo sistema rappresenta un passo concreto nella difesa contro attacchi come lo spoofing, ovvero l’invio di segnali GPS falsi per ingannare dispositivi e persone sulla loro reale posizione. Solo nei primi mesi del 2025, ad esempio, sono stati segnalati oltre 3.000 episodi di spoofing nell’Europa orientale.

Con OSNMA, Galileo diventa il primo sistema civile al mondo a fornire gratuitamente un servizio di autenticazione digitale del segnale. In pratica, ogni messaggio inviato dai satelliti contiene una sorta di “firma” crittografica, che i dispositivi compatibili possono leggere e confrontare per assicurarsi che i dati siano autentici e non alterati.

Il servizio non richiede alcuna registrazione o installazione da parte dell’utente. Non bisogna creare account, scaricare app o pagare nulla. L’unico requisito è che il dispositivo utilizzato (smartphone, ricevitore GPS, ecc.) supporti la rete Galileo e sia compatibile con il servizio OSNMA, che verrà attivato attraverso aggiornamenti software da parte dei produttori.

L’impatto di questa innovazione si estende ben oltre l’ambito tecnico. OSNMA migliora l’affidabilità della navigazione per chi guida, vola o si sposta, protegge le operazioni bancarie che si basano sulla sincronizzazione oraria GNSS, garantisce maggiore sicurezza per le reti energetiche e di comunicazione, e offre una difesa concreta contro interferenze e manipolazioni.

Per sapere se il proprio dispositivo supporta Galileo, è possibile consultare il sito ufficiale del sistema: www.usegalileo.eu , dove è disponibile un motore di ricerca aggiornato con tutti i modelli certificati.

Fonte Commissione europea. Maggiori informazioni QUI.