Proprio la settimana scorsa, la Commissione ha deciso di proporre una direttiva per il miglioramento dei tirocini nell’UE a livello di retribuzione, inclusività e soprattutto qualità. Infatti, si è riconosciuta la grande importanza che i tirocini hanno per aiutare i giovani ad acquisire un’esperienza pratica di lavoro e nuove competenze per poi trovare un lavoro di buona qualità, mentre per i datori di lavoro rappresentano un'opportunità per attrarre e formare persone di talento e avendo la possibilità di offrire successivamente loro un impiego.
Tuttavia, è evidente che un tirocinio richieda condizioni di lavoro eque e trasparenti, oltre che un contenuto di apprendimento adeguato, mentre ad oggi non è sempre possibile dire di aver raggiunto un buon punto di arrivo in merito.
Già nel 2014, il quadro per i tirocini a livello dell'UE ha stabilito 21 principi qualitativi per garantire condizioni di apprendimento e di lavoro di alta qualità. L'impatto positivo della raccomandazione del Consiglio sulla qualità dei tirocini nell'UE è emerso dalla valutazione che la Commissione ha effettuato nel 2023, insieme alla quale si sono presentati, però, anche nuovi margini di miglioramento.
L'iniziativa della Commissione contiene:
- una proposta di direttiva relativa al miglioramento e all'applicazione delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro stabili spacciati per tirocini;
- una proposta di revisione della raccomandazione del Consiglio del 2014 su un quadro di qualità per i tirocini per affrontare questioni legate alla qualità e all'inclusività, quali una retribuzione equa e l'accesso alla protezione sociale.
Tra gli elementi principali della proposta di direttiva ci sono:
- il principio di non discriminazione, che garantisce che, per quanto riguarda le condizioni di lavoro, i tirocinanti siano trattati allo stesso modo dei dipendenti in pianta stabile, a meno che un trattamento diverso sia giustificato da motivi oggettivi, quali la differenza di mansioni e responsabilità;
- la garanzia che i tirocini non servano per nascondere posti di lavoro stabili: tale obiettivo sarà conseguito attraverso controlli e ispezioni e chiedendo alle imprese di comunicare il numero, la durata e le condizioni di lavoro dei tirocini;
- la possibilità, per i rappresentanti dei lavoratori, di impegnarsi per conto dei tirocinanti a tutela dei loro diritti;
- l'obbligo per gli Stati membri di garantire la presenza di canali attraverso i quali i tirocinanti possano denunciare pratiche scorrette e cattive condizioni di lavoro.
Oltre alle parti della direttiva, si includono ulteriori elementi di raccomandazione del Consiglio, tra cui:
- la raccomandazione di una retribuzione equa per i tirocinanti;
- la garanzia di accesso a una protezione sociale adeguata per i tirocinanti, compresa una copertura adeguata in linea con la legislazione nazionale dello Stato membro;
- la nomina di un tutor per fornire ai tirocinanti un sostegno e consigli mirati;
- la promozione della parità di accesso alle opportunità di tirocinio presso le persone in situazioni di vulnerabilità e facendo in modo che i luoghi di lavoro siano accessibili ai tirocinanti con disabilità;
- la possibilità di svolgere lavoro ibrido e da remoto garantendo che i tirocinanti ricevano l'attrezzatura necessaria;
- l'aumento dell'occupabilità mediante un ulteriore orientamento professionale e incentivi ai soggetti promotori di tirocini affinché offrano ai tirocinanti un impiego stabile dopo il tirocinio.