Con Damien si parlava delle differenze tra Italia e Germania e subito abbiamo pensato a quanto tutti sarebbero rimasti scioccati nello scoprire che alla fine non si è così lontani, che insomma le differenze non stanno proprio tutte dove ci aspetteremmo.
Per esempio, in Germania i prezzi aumentano, ma il salario minimo rimane invariato, se vogliamo un po’ come qua. Il problema? Il costo della vita. Qui, in Italia Damien ha notato quanto sia più semplice trovare buoni prezzi per una qualità ragionevole di prodotto, cosa che in Germania non è sempre così scontata. Infatti, in Germania è molto difficile permettersi un piccolo appartamento con un lavoro normale.
Le persone? Come ve le immaginereste, classico stereotipo. Tedeschi molto riservati e anche un po’ freddi di norma, gli Italiani calorosi e rilassati, quasi mai di fretta. Chiaramente, in Germania uomini ligi al dovere, organizzati e che smettono di lavorare soltanto quando hanno terminato il proprio compito, ma che proprio per il loro duro lavoro apprezzano sempre una piccola mancia, mentre come sappiamo qui in Italia sarebbe quasi un’eresia chiedere un’aggiunta al conto finale.
La Germania, poi, si fa baluardo della multiculturalità: è davvero semplice incontrare persone con origini svariate, provenienti da tutto il mondo. Nonostante ciò, il nazionalismo tedesco, o solo sventolare la bandiera simbolo, risulta ancora minaccioso, o comunque non viene visto di buon occhio. L’Italia, certo, conserva almeno in parte il suo orgoglio nazionale, ma a scapito di una minore commistione di etnie e di una minor integrazione delle poche presenti.
Pensiamo sempre che nel mito tedesco non esistano ritardi, che tutti siano sempre puntuali e precisi come un orologio svizzero e, di fatto, lo è, ma Damien ci svela che non sempre è tutto oro quello che luccica. Infatti, le ferrovie sono un disastro, forse anche più delle nostre. Le ferrovie tedesche sono quasi in sciopero permanente al momento e quando non sono in sciopero bisogna essere fortunati se i treni si presentano con un ritardo di 20 minuti. Inoltre, nonostante i collegamenti da una città all'altra siano ottimi, le stazioni sono sporche e i tempi di attesa rendono il tutto insopportabile.
In Germania, il sistema scolastico non è molto buono, né tantomeno aggiornato. Per Damien, quello italiano rimane molto ben strutturato e pensato, che lascia un po’ più libertà d’azione allo studente.
Infatti, in Germania è necessario completare 4 anni di scuola primaria prima di decidere quale scuola secondaria frequentare. La decisione viene presa sulla base della pagella scolastica e della raccomandazione personale degli insegnanti. Poi nella scuola secondaria si viene preparati per la scuola professionale, a cui si può accedere dopo aver terminato il 10° anno.
Ci sono molti corsi di istruzione diversi, ma è necessario avere il titolo di studio adatto o una qualifica di scuola secondaria o di ginnasio per poi entrare nel mondo del lavoro.
Damien ci ha raccontato anche della sua personale esperienza: “Poiché non ero molto bravo alle elementari, ho frequentato la scuola secondaria solo in seguito. Ho perso interesse al nono anno e ci andavo solo raramente. Per questo motivo mi sono diplomato alla scuola secondaria solo dopo questo. Quando, poi, mi sono iscritto alla scuola professionale, è stato difficile trovare un settore. Ho fatto un anno e mezzo come cameriere d'albergo e poi ho lasciato la scuola perché non mi piaceva per niente e ora sono qui seduto a scrivere questo articolo e so che non appena tornerò in Germania inizierò il corso di assistente sociale in agosto, cosa che non vedo l'ora di fare. Dopo i 2 anni necessari per la formazione mi iscriverò al corso di formazione per educatori in modo da poter studiare o trovare un buon lavoro in seguito”.