Se la Sardegna diventa la California d’Europa

Durante l’evento di Ener.Loc., appuntamento annuale che quest’anno ha avuto luogo a Sassari nel mese di giugno, è stata lanciata un’espressione apparentemente leggera, ma con un significato ben profondo e in grado di trasformare un luogo bellissimo in una terra fondamentale per la questione ambientale che viviamo da diversi anni a questa parte: “La Sardegna può diventare la California d’Europa dal punto di vista energetico e ambientale.”

A pronunciare queste parole sono stati Gaetano Scognamiglio, presidente di Promo PA Fondazione, e Gavino Sini, presidente della Camera di commercio del Nord Sardegna.

Ener.Loc. è un evento dedicato a energia, ambiente e politiche locali, e non è un caso se queste parole sono state pronunciate proprio all’interno di questo evento.

“Gli elementi ci sono tutti – sostiene Scognamiglio - un territorio ancora sostanzialmente intatto, un patrimonio naturale incomparabile, una vocazione turistica consolidata e un grande potenziale nelle zone interne, che si coniugano perfettamente con un forte progetto di sostenibilità ambientale, non perdendo ovviamente di vista le esigenze industriali e valorizzandone le risorse anche a vantaggio delle future generazioni dei sardi,”

“Occorre tenere conto del Piano energetico ambientale regionale della Sardegna – continua Sini - e dell’impegno del nuovo governo regionale di considerare l’efficientamento energetico un obiettivo strategico.”

La Sardegna gode non solo di turismo, ma anche di una forte ricchezza enogastronomica e, soprattutto, di vaste terre incontaminate e, di conseguenza, non inquinate.

Con il termine “California d’Europa” non si vuole solo intendere di trasformare la bellissima isola sarda nella terra dei sogni, di moda o di stelle del cinema, ma di fare di essa l’orgoglio italiano ed europeo dal punto di vista ambientale ed energetico, sfruttando al meglio soprattutto le zone interne per creare progetti innovativi di sostenibilità ambientali.

Con tali premesse “l’obiettivo è possibile, soprattutto se si riescono a coinvolgere nella visione privati, enti locali, istituzioni regionali e cittadini.”