L'arte come lingua universale

 

L'arte, in ogni sua manifestazione, è la più alta espressione umana di creatività e di fantasia, ed è l'unico momento che permette all'uomo di esteriorizzare la propria interiorità. Le lingue sono arte, la musica è arte, i colori sono arte, il nostro corpo è arte; ma arte è anche ciò che ci circonda, il nostro ambiente e la nostra terra, capaci di scaturire in noi quelle mille emozioni che poi coloro che scelgono la professione di artisti decidono di esprimere a modo loro.  

Il cambiamento climatico è un malessere che condividiamo tutti ed è ormai l’argomento principale dell’ultimo periodo; ed è giusto così se vogliamo migliorare. Anche gli artisti stanno cercando di sensibilizzare il loro pubblico creando splendide opere rappresentanti questi cambiamenti lasciandosi ispirare dalle emozioni che esse creano loro.

E’ il caso di una mostra inaugurata proprio ieri 11 luglio 2019 a Londra e curata da  Mark Godfrey ed Emma Lewis che sarà possibile visitare fino al 5 gennaio 2020.  La mostra presenta 40 opere che sono tutte create con elementi naturali.

La mostra, organizzata da Tate Modern in collaborazione con il Guggenheim Museum di Bilbao, è caratterizzata dalle opere di Olafur Eliasson ed il suo titolo è: ‘’In real Life’’ (nella vita reale).

 Il fulcro del progetto espositivo è rappresentato da interventi che affrontano temi sociali e ambientalisti. Fra questi «Little Sun» (2012), con cui lampade a energia solare vengono fornite a comunità prive di accesso all’elettricità, e «Ice Watch» (2014-18), un’installazione composta da blocchi di ghiaccio provenienti dalla Groenlandia, il cui processo di disfacimento allude alla minaccia del cambiamento climatico.

La mostra è incentrata su quelle che sono le grandi passioni di Eliasson: la geometria, l’alterazione della percezione e la natura. Questi i punti chiave che si ritrovano tra le sale: c’è un’immensa vetrina di “modelli”, sculture e oggettini geometrici che ricordano pianeti lontani (Model Room, 2003), un’intera parete è ricoperta di muschio islandese profumato (Moss wall, 1994), un corridoio di nebbia fitta (Your Blind Passenger, 2010) cambia colore mentre lo si attraversa grazie alle luci a monofrequenza, dal rosso inferno al bianco paradisiaco.

Inoltre per tutta la durata della mostra sarà disponibile un menù di ricette basate su ingredienti vegetali, bio e sostenibili.

Lo stesso Eliasson in un’intervista afferma che: ‘’L’Europa ha un settore culturale che deve farsi carico pienamente della responsabilità di affrontare le questioni fondamentali della nostra società. In Europa ci sono più persone impiegate nel settore culturale che nell’industria automobilistica. (…) È un settore con un potenziale di cui bisogna parlare di più e bisognerebbe rendere il settore più accessibile riconoscendone l’importanza’’.

Dalla fotografia alla pittura, dalla scultura all'architettura, dal teatro alla musica: tutte le arti possono essere declinate secondo principi di sostenibilità e armonia con l'ambiente ed infatti questa mostra non è l’unica che attualmente si dedica a trasformare in arte l’attuale situazione e serve a sensibilizzare in modo ampio e veloce grazie alla possibilità delle opere d’arte di essere universali e di poter trasmettere un’idea senza usare gesti o parole.