L’UNIONE EUROPEA DIFENDE I LAVORATORI. IL PROBLEMA DELLE BUSTE PAGA “ALLEGGERITE” DURANTE LE VACANZE

L’UE arriva in difesa di quei lavoratori italiani che si trovano uno stipendio ridotto proprio nei mesi in cui prendono ferie. Il motivo sembra essere la mancata erogazione di una serie di indennità che vengono però rilasciate durante i periodi di lavoro effettivo. L’accaduto ha generato diverse cause nei Tribunali italiani.

I giudici europei della Corte di Giustizia hanno sottolineato come la retribuzione debba essere la stessa anche nei periodi di ferie, infatti una busta paga nettamente più bassa creerebbe nei dipendenti la paura ad esercitare il proprio diritto alle ferie, andando contro alle prescrizioni del diritto dell’Unione europea, in particolare all’articolo 7 della Direttiva 2003/88/Ce: Ferie annuali:

  1. Gli Stati membri prendono le misure necessarie affinché ogni lavoratore benefici di ferie annuali retribuite di almeno 4 settimane, secondo le condizioni di ottenimento e di concessione previste dalle legislazioni e/o prassi nazionali.
  2. Il periodo minimo di ferie annuali retribuite non può essere sostituito da un'indennità finanziaria, salvo in caso di fine del rapporto di lavoro.

Cercare di portare il dipendente a rinunciare alle ferie è quindi contro gli obiettivi della legislazione europea che si applica a tutelare la salute del lavoratore assicurandosi che riposi.

Molti datori di lavoro sono stati condannati per questo atteggiamento disonesto, determinate voci economiche tolte dalla busta paga delle vacanze dovranno essere rimesse in modo da assicurare al lavoratore uno stipendio continuativo ogni mese.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a cliccare qui.