L’Italia a Dubai 2020

Il 25 ottobre 2018, un’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di nome Invitalia, ha bandito un concorso internazionale per la progettazione del Padiglione Italia all’ Expo 2020 Dubai.

 L’Esposizione Universale di Dubai si terrà dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021 e dal 21 febbraio 2019 l’Italia è venuta a conoscenza di cosa la rappresenterà in quest’esposizione mondiale; tra i 19 candidati al concorso la vittoria se l’è aggiudicata l’architetto e ingegnere Carlo Ratti che ha ideato un padiglione con una superficie di 3.500 metri quadri ed un’altezza di oltre 25 metri. La copertura del capannone sarà caratterizzata da tre scafi capovolti che assumeranno l’aspetto di tre petali verranno poi dipinti con il tricolore della bandiera italiana. Il padiglione inoltre si troverà in una posizione strategica dal punto di vista dei flussi perché intercetterà il pubblico in uscita dal Padiglione degli Emirati Arabi Uniti (a soli 250 metri di distanza) e in transito verso il North Park, uno dei principali spazi verdi di tutta l’area espositiva.

L’architetto Ratti per decidere la struttura del padiglione si è ispirato al tema principale dell’esposizione: “Connecting Minds, Creating the Future”, il padiglione avrà il compito di rappresentare un’idea di connessione creativa ed aperta al futuro.

 Le ispirazioni per la creazione del progetto sono tratte da ciò che da sempre fa parte del popolo italiano: la voglia di esplorare verso nuove terre ed intessere contatti e relazioni con tutto il mondo, un omaggio alla storia italiana caratterizzato dalla celebrazione della storia degli uomini esploratori italiani che nei secoli hanno solcato mari e terre lontane e una celebrazione al nostro Paese frutto costanti scambi e connessioni di conoscenze, ingegno, talento e arte. Al contempo, la possibilità di riuso degli scafi capovolti si presenta come una scelta di sostenibilità che si riallaccia a sua volta ad un’antica tradizione dei popoli di mare e pescatori d’Europa e del mondo.

Il percorso espositivo sarà scandito come un’ascesa ed in un punto preciso grazie all’immaginazione sarà possibile osservare l’Italia dal cielo, non mancheranno inoltre ampi spazi ispirati alle forme delle piazze italiane al fine di celebrare al meglio il nostro Paese.

Nonostante tutti i buoni propositi della creazione del padiglione, non sono mancate le critiche dovute alla struttura estetica dello stand, esse di fatti si basano sull’idea di evocare il ricordo dei tragici naufragi avvenuti nel Mediterraneo o ancora ad una provocazione basata sull’idea che scafi capovolti possano rappresentare “la testimonianza di un Paese che sta affogando” come dice il critico di architettura Luigi Prestinenza Puglisi.

Le critiche non sono del tutto infondate come confermano gli stessi architetti Ratti e Rota visto che gli autori del progetto si sono concessi una provocazione intenzionale dovuta alla convinzione che l’architettura debba far discutere, nel bene e nel male; insomma gli architetti hanno ‘’giocato’’ con il fatto che l’opera stessa abbia la capacità di evocare nella mente varie immagini.

A noi non resta che aspettare l’ottobre 2020 per poi rimanere estasiati dalla grandezza dell’opera e dalla sua capacità di stimolare la mente di chi la guarda in modi diversi.