La Delegazione presso l’UE della Regione Emilia-Romagna ha realizzato un’infografica dedicata al Piano di Ripresa e Resilienza dell’Italia e ha preparato un approfondimento che mette a confronto i PNRR presentati da 5 Paesi UE.
L’infografica illustra in maniera efficace il quadro generale del Piano italiano, offrendo a colpo d’occhio una visione complessiva delle sue 6 missioni e delle loro 16 componenti con la rispettiva dotazione finanziaria.
Come è noto, l’Italia ha presentato alla Commissione europea il proprio Piano nazionale di Ripresa e Resilienza il 30 aprile 2021. Successivamente, il 22 giugno, la Commissione ha valutato positivamente il Piano e il 13 luglio i ministri dell’Economia e delle Finanze, riuniti nel Consiglio ECOFIN, hanno dato il via libera definitivo, approvando la decisione di esecuzione che permetterà l’erogazione dei fondi UE messi a disposizione dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza per realizzare gli investimenti e le riforme previsti nel PNRR.
L’Italia, fra i Paesi UE maggiore beneficiaria del Recovery Fund, otterrà infatti dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza 191,5 miliardi di €, di cui 122,6 miliardi di prestiti e 68,9 miliardi di sovvenzioni. L’approvazione del Consiglio permetterà già di ricevere un prefinanziamento del 13% dell'importo totale di queste risorse: si tratta di circa 25 miliardi di euro.
Attualmente sono 16 i Piani nazionali di ripresa e resilienza che hanno ottenuto il via libera definitivo: 12 in occasione del Consiglio ECOFIN del 13 luglio (oltre a quello dell’Italia, anche quelli di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna) e 4 nella riunione informale del 26 luglio (Croazia, Cipro, Lituania e Slovenia).
L’approfondimento comparativo prende in considerazione 5 dei PNRR approvati il 13 luglio. Si tratta dei Piani dei Paesi UE che sono maggiori beneficiari dei fondi europei, ovvero oltre alI'Italia (€ 191, 5 mld), Spagna (€ 69,5 mld), Francia (€ 40,9 mld), Germania (€ 27,9 mld) e Danimarca che, con sovvenzioni pari ad € 1,6 miliardi, si dimostra un esempio da seguire per la transizione verde.
I Piani vengono presentati in modo da avere una visione complessiva delle riforme e degli investimenti che questi Paesi dovranno attuare in relazione alle priorità per la ripresa europea, quali il digitale, l’ambiente, l’istruzione e la ricerca, l’inclusione e la coesione, la salute e le infrastrutture e inoltre, vengono analizzati il modello di governance dei diversi Paesi e il coinvolgimento di regioni e enti locali.