EFFETTI DEL RISCALDAMENTO GLOBALE SULLE BALENE DELL’ARTICO

Il monitoraggio delle creature d'acqua fredda offre spunti di riflessione sui preoccupanti effetti del riscaldamento globale. Le tre specie di balene che vivono tutto l'anno nell'Artico - narvali, beluga e balestrucci - come altri animali che vivono tutto l'anno nel Mar Glaciale Artico, sono sempre più minacciati, poiché il riscaldamento globale provoca il riscaldamento delle acque artiche e lo scioglimento dei ghiacci marini, questo provoca l'arrivo di altri mammiferi acquatici e l'aumento delle attività umane. I narvali sono già stati identificati come i più sensibili ai cambiamenti dell'habitat causati dal riscaldamento globale, rispetto a tutte le specie artiche, persino agli orsi polari, ha dichiarato il professor Mads Peter Heide-Jørgensen del Greenland Institute of Natural Resources di Copenaghen, in Danimarca. Insieme alla dottoressa Philippine Chambault dello stesso istituto, il professor Heide-Jørgensen supervisiona il progetto WARMM, finanziato dall'UE, per capire come il cambiamento climatico stia alterando il comportamento e la fisiologia di questi cetacei. I ricercatori hanno scoperto che le condizioni hanno già superato un punto di svolta, definito come una soglia oltre la quale si verificano grandi sconvolgimenti climatici, spesso irreversibili. Attraverso l'uso di tag, accelerometri e sensori di pillole trasmettitrici inghiottite, i ricercatori stanno raccogliendo dati sui cambiamenti nella dieta e sulla temperatura e salinità del mare. Ma i nuovi dati del progetto mostrano un altro pericolo legato all'uomo: l'aumento del trasporto marittimo, dovuto alla riduzione del ghiaccio marino che ha portato a una maggiore esplorazione delle risorse. I ricercatori hanno scoperto che i narvali possono rilevare i suoni delle navi fino a 40 chilometri di distanza e che gli animali si agitano e si immergono rapidamente se si trovano a meno di cinque chilometri da un'imbarcazione. Questo ulteriore stress potrebbe portarli all'estinzione locale e alla scomparsa definitiva dagli habitat tradizionali della Groenlandia. Sono lì dall'ultima era glaciale e hanno questo piccolo habitat specifico", ha detto il professor Heide-Jørgensen. Una volta scomparsi, non possiamo aspettarci che tornino". 

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