Raggiunto accordo bilaterale, che entrerà in vigore nel 2019
Più possibilità per le imprese europee e giapponesi sull’export, grazie all’accordo bilaterale di libero scambio che è stato raggiunto dal commissario Ue al commercio Cecilia Malmström e il ministro per gli affari esteri giapponese Taro Kono.
Questo accordo, che coprirà il 30% del PIL mondiale e un blocco di 600 milioni di persone, non è privo di valenza politica: come dichiarato dal premier giapponese Shinzo Abe e dal presidente della Commissione Ue Juncker, esso vuole essere un forte messaggio a favore del libero scambio e contro le tendenze protezionistiche. Una frecciatina non troppo velata alla presidenza Trump, che a Gennaio 2017 ha decretato l’uscita degli USA dal Partenariato Trans Pacifico, ora a guida giapponese.
Nel trattato è prevista l’abolizione delle tariffe doganali precedentemente applicate dal Giappone su 94% dell’import europeo, comprendente l’82% di quello agricolo. In particolare formaggi, pasta dura, vini e prodotti agricoli trasformati europei, nonché una riduzione e abolizione di determinate tariffe sulla carne. È stata inoltre stabilita l’apertura sul mercato dei servizi, con la partecipazione delle imprese europee agli appalti di 48 grandi città giapponesi. L’Ue, dal canto suo, toglierà i dazi all’import di autovetture dal Giappone.
L’Italia è tra i maggiori sostenitori di questo accordo, date le sue potenzialità sul settore agroalimentare.
I leader si sono dichiarati fiduciosi che l’accordo «porterà a una crescita economica sostenibile e inclusiva e favorirà la creazione di posti di lavoro, al tempo stesso confermando il nostro impegno verso il più alto livello di standard su lavoro, ambiente, sicurezza e protezione dei consumatori, salvaguardando in pieno i pubblici servizi.»
L’entrata in vigore dell’accordo è prevista per gli inizi del 2019, e si apre ora una complessa fase procedurale per le ratifiche e la firma ufficiale, attesa nella prossima estate.