Ambizioni della Ue: bilancio all'altezza.
La Commissione Bilancio del Parlamento Ue, con questo obiettivo, ha approvato, due rapporti sui futuri quadri finanziari comunitari, i primi del post-Brexit.
Gli eurodeputati chiedono in concreto che il prossimo periodo di bilancio passi dagli attuali 7 anni a 10, cioè due legislature, e che l'ammontare sia pari all'1,3% contro l'attuale 1% del Pil comunitario.
Un'altra richiesta della Commissione Bilancio è di sopprimere tutti i vari 'rebates', gli sconti, e le correzioni accordate ad alcuni Stati Ue, il più famoso dei quali è quello di Londra.
I deputati, sui settori di spesa, sostengono che è necessario continuare a finanziare l'agricoltura e la politica di coesione fornendo al tempo stesso risorse adeguate alle nuove sfide, quali la sicurezza, la difesa e le migrazioni.
La Commissione del Parlamento Ue, andando proprio alle risorse, propone di ridurre in 'maniera sostanziale' l'apporto degli Stati membri.
Obiettivo: arrivare al 40% del bilancio Ue con fondi degli Stati e coprire il resto con risorse proprie, che possono venire da Iva, web tax, tassa sulle transazioni finanziarie e tasse ambientali.
Il mancato gettito derivato da Brexit, hanno ribadito gli eurodeputati, non può essere colmato aumentando il carico fiscale globale sui contribuenti europei.