Nel 2020 la Commissione presentò il patto sulla migrazione e l’asilo con lo scopo di gestire la migrazione nell’UE tramite soluzioni sostenibili e a lungo termine. Nel 2024 si presenta il piano di attuazione comune del suddetto patto in cui si stabiliscono, nel concreto, le tappe fondamentali che ogni Stato membro dovrà seguire per poter iniziare ad applicare la nuova legislazione entro la metà del 2026.
Il piano comune di attuazione farà da modello per i piani nazionali di ogni Stato membro che sono previsti per dicembre 2024, precisamente entro il 12 dicembre. I lavori giuridici, tecnici e operativi sono stati raggruppati in 10 elementi costitutivi interdipendenti tra loro:
- Lo sviluppo di un sistema comune d’informazione sulla migrazione e l’asilo (il nuovo Eurodac, un sistema informatico che conserverà e tratterà i dati dei richiedenti)
- Un nuovo sistema di gestione della migrazione alle frontiere esterne dell’UE
- Garantire ai richiedenti un tenore di vita adeguato
- Procedure di asilo eque, efficienti e convergenti
- Procedure di rimpatrio efficienti ed eque
- Far funzionare le nuove norme in materia di responsabilità (una ripartizione efficace e stabile delle responsabilità in tutta l’Unione)
- Far funzionare la solidarietà (per la prima volta si dispone di un meccanismo di solidarietà giuridicamente vincolante e permanente)
- Preparazione, pianificazione di emergenza e risposta alle crisi
- Nuove garanzie per i richiedenti asilo e le persone vulnerabili (maggiore monitoraggio dei diritti fondamentali)
- Reinsediamento, inclusione e integrazione
Gli Stati membri possono contare sul sostegno operativo tecnico e finanziario della Commissione e delle agenzie dell’UE per la durata dell’intero processo. Squadre di sostegno, istituite dalla Commissione, visiteranno le capitali degli Stati membri per assisterli nella preparazioni dei rispettivi piani di attuazione.
Per maggiori informazioni andare qui.