Il 22 novembre 2023, la Commissione europea ha proposto una nuova legge per il monitoraggio delle foreste con lo scopo di creare una base di conoscenze e racimolare le informazioni utili a riempire i vuoti e a migliorare l’attuazione di risposte adatte alla loro crescita e alla loro espansione. Infatti, l’azione si dimostra più che necessaria, soprattutto in seguito alle catastrofi naturali e all’attività umana, ormai insostenibile, che hanno avuto un forte impatto sulle aree verdi, per poter fronteggiare i cambiamenti climatici, proteggendo la biodiversità e di conseguenza anche l’economia.
La riflessione nasce grazie alla recente relazione sugli incendi boschivi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa del 2022 pubblicata proprio ieri dal Centro comune di ricerca della Commissione e dalla quale è emerso che nel 2022 sono bruciati nell’UE quasi 900 000 ettari di terreni, corrispondenti approssimativamente alle dimensioni della Corsica. Cifra che di certo ha battuto molti record, facendo sì che il 2022 divenisse il secondo anno peggiore dal 2000, subito dopo il 2017 quando è stato superato il milione di ettari bruciati.
La problematica che più affligge, al momento, riguarda i notevoli danni (per altro causati soprattutto dall’uomo) in termini di biodiversità, creati dall’aggravarsi degli incendi che hanno colpito i siti di Natura 2000, serbatoio principale della biodiversità europea di oltre 27.000 siti protetti e 43% della superficie totale bruciata.
In particolare, la nuova proposta di legge – aldilà dei dati obiettivi raccolti dalle relazioni – vuole essere un campanello d’allarme per aumentare la consapevolezza del pericolo e ribaltare la situazione di declino che prevede una diminuzione del 27% del valore dei terreni forestali entro la fine del secolo. L’obiettivo rimane sempre quello di rendere le foreste più resistenti ai rischi ambientali e non, affinché forniscano aria più pulita, garantendo al tempo stesso la collaborazione degli Stati membri per definire piani ambientali a lungo termine e rientrando perfettamente nella strategia forestale del 2030 e nel Green Deal.
Per osservare al meglio i siti protetti di Natura 2000, consultate la mappa interattiva al seguente link!