Oggi, 6 settembre, si celebra la giornata internazionale del Read a Book Day, una giornata che ogni anno ci spinge e ci incoraggia a prendere una pausa dalla routine quotidiana per poterci dedicare alla lettura. Noi, dell’ufficio Europe Direct Vercelli, vogliamo augurarvi una buona festa consigliandovi qualche libro europeo e non con cui poter celebrare la giornata, o anche il mese, perché no?
Se volessimo iniziare il nostro viaggio, il nostro ingresso nel mondo della lettura sancendo il vero e proprio cambiamento di stato, forse la cosa migliore sarebbe partire dal simbolo per eccellenza della trasformazione: La Metamorfosi di Kafka. Come promesso siamo subito partiti con un autore europeo e per questo motivo abbiamo pensato che per rappresentare al meglio il passaggio dal mondo reale a quello letterario fosse impossibile non citare Kafka che, sì, anche se attraverso un insetto, è riuscito a rappresentare al meglio la transizione ad un universo completamente differente.
Continuando sulla scia lasciata da Kafka, i cambiamenti non finiscono. Il signor Zweig ha voluto fare un dono di eternità ai propri ricordi, mettendo per iscritto una memoria autobiografica della sua grande città, Vienna. In Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo (e quale miglior titolo per il nostro Read a Book Day europeo!) Stefan Zweig riporta il lettore all’antico splendore della capitale austriaca, facendolo danzare e sognare tra le sue meraviglie e mostrando, attraverso i suoi occhi di appassionato cittadino, l’innegabile ricchezza culturale che la città offre generosamente al mondo intero. Insomma, Zweig ci indica come la sua Vienna fosse, facendola vivere anche nel suo quotidiano scintillio, prima della devastazione portata dalla persecuzione nazista.
Ma viaggiamo ancora… arriviamo finno al Portogallo, dove José Saramago aggiunge alla nostra visita una breve deviazione nella distopia. Immaginiamo un mondo, in cui tutti sono colpiti da Cecità (per altro titolo del libro), ma questa impossibilità di vedere invece di dare la possibilità di raccontare una storia di altruismo e riscoperta, trasforma il libro in un vero incubo hobbesiano in cui la crudeltà umana vince su ogni altra cosa.
Cambiando scenografia, passiamo a un quadro di realtà sarda con la grande Michela Murgia, che ricordiamo proprio a meno di un mese dalla sua morte. Accabadora è una donna che si era soliti chiamare in Sardegna per porre fine alle sofferenze delle persone in punto di morte e la Murgia con maestria racconta di questa storia, aprendo la propria opera così: “Fillus de anima. È così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un’altra. Di quel secondo parto era figlia Maria Listru, frutto tardivo dell’anima di Bonaria Urrai. Quando la vecchia si era fermata sotto la pianta del limone a parlare con sua madre Anna Teresa Listru, Maria aveva sei anni ed era l’errore dopo tre cose giuste.”
E dopo tanti brividi, regalatici dall’intensità di Accabadora, lasciamo e ringraziamo Michela Murgia per scappare più a nord, in Francia. Seguiamo i passi del premio Nobel del 2022, Annie Ernaux. Di Ernaux, i libri da consigliare sarebbero parecchi, tuttavia non avendo lo spazio necessario per elencarveli tutti in questa nostra piccola pagina, vi rimanderemo a uno dei suoi libri più famosi e forse uno dei più particolari: Gli Anni. In questa sorta di autobiografia, Annie scrive di sé in terza persona, come una sorta di odierno Cesare alle prese con i propri “Galli”. Qui, racconta la storia di una donna che affronta i cambiamenti della società da lei vissuta, offrendo una cartolina dai vividi colori della società francese poco dopo la Seconda Guerra mondiale fino ai primi anni 2000.
Non fermiamoci, saliamo più su. Olga Tokarczuk ci porta fino in Polonia, e anche oltre con la sua opera da Nobel, I Vagabondi. Se ultimamente vi siete sentiti un po’ come senza fissa dimora per le ragioni più disparate, lasciatevi avvolgere dall’abbraccio di chi davvero vi può comprendere e vivete vicino ad altri che come voi, non riuscendo a star fermi, si ritrovano sempre in continua partenza tornando così a se stessi, che poi altro non è che lo scopo di ogni viaggio. Così Olga ci narra la fondamentale verità: l’uomo vive e cambia proprio grazie alla sua innata capacità di raccogliere quel richiamo di nomadismo che già è dentro di noi.
Ma se tutto il globo terrestre non vi bastasse, perché non affacciarsi nella mente di uno scrittore fallito, fatta di sogni e incubi folli, dove niente è normale in una Bucarest allucinata. Attraverso il suo protagonista Mircea Cărtărescu, in Solenoide, svela la gabbia che il nostro cervello ha creato appositamente per noi. Togliendo il velo che copre i nostri occhi, Cărtărescu mostra che la realtà è una prigione da cui tutti noi dobbiamo evadere, anche a costo di impazzire proprio per cercare la verità celata.
Per concludere questo viaggio, manterremo fede a quanto detto precedentemente e per questo vi presenteremo l’ultima autrice non europea di oggi: Isabel Allende. Di certo, non un nome sconosciuto. E della signora Allende vi vogliamo consigliare La Casa degli Spiriti. Vi chiederete perché proprio questo libro. Be’, siccome siamo giunti ad esplorare persino i vincoli dettati dalla mente umana, volevamo approfondire un’altra questione legata ad essa e cioè la magia, il folklore e le credenze popolari. Tutto ciò, però, non si ferma ad una mera osservazione, anzi mira a dipingere per il lettore spaesato un quadro di estremo realismo sulla situazione politica cilena dagli anni venti fino agli anni cinquanta; mira a dipingere come il potere politico abbia sfruttato tutte le credenze e le scaramanzie di un popolo, partendo dall’intrigante storia di una ragazza chiaroveggente, Clara, divenuta il fulcro della sua piccola comunità. È proprio il caso di dire che si tratta di vero Realismo magico, portato alla sua quintessenza.
Con questo ultimo libro, i nostri sentieri si separano, ma non temete torneremo presto!
Vi salutiamo e vi auguriamo un felicissimo Read a Book Day, qui da Europe Direct Vercelli.