Oggi, 9 agosto 2023, si celebra la Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni del mondo, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1994 per ricordare il primo incontro del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sui Popoli Indigeni del 1982 della Sottocommissione per la Promozione e la Protezione dei Diritti Umani dell’ONU.
Ogni anno il 9 di agosto si ricordano queste comunità attraverso la diffusione di notizie e informazioni, o anche curiosità per poterle valorizzare e per poterne ampliare la conoscenza, insieme alla condivisione dei progetti e delle attività rilevanti messe in atto per il tema annuale.
Infatti, nonostante occupino circa il 22% della superficie terrestre globale, queste popolazioni passano spesso inosservate e sconosciute ai più, tanto quanto le loro problematiche. Con i loro 370-500 milioni di abitanti, queste comunità rappresentano la maggior parte della diversità culturale a livello mondiale e proprio grazie a loro sono state create e vengono tuttora parlate tutte le quasi 7000 lingue della terra, motivo per cui il 2019 è stato proclamato l’Anno internazionale delle Lingue Indigene dalle Nazioni Unite.
Ad oggi, per di più, moltissimi popoli indigeni devono ancora affrontare grandi difficoltà di emarginazione, di estrema povertà e ulteriori violazioni dei diritti umani, oltre a grandi lotte per difendere terra e cultura. E di certo queste difficoltà non diminuiscono, ma anzi sono state accresciute dall’avvento dei cambiamenti climatici soprattutto per l’innalzamento del livello del mare che nella zona del Pacifico rischia di far sparire completamente le terre su cui gli indigeni hanno vissuto per migliaia di anni.
Siccome la Giornata di quest’anno è dedicata ai "Giovani indigeni quali artefici del cambiamento per l'autodeterminazione", ovvero a giovani che si sono distinti nella loro lotta ad alcune delle crisi più urgenti dell’umanità, come la perdita di biodiversità e la crisi climatica, nonostante non possiedano grandi mezzi per partecipare alla vita politica e pubblica, proprio per questo motivo, l’UE vuole promuovere la partecipazione dei leader indigeni a tutti i processi di sviluppo e ai principali processi decisionali mondiali. In particolare, l’UE quest’anno ha investito 2,3 milioni di euro nell’iniziativa Dialoghi con i giovani dell’Artico, affinché finalmente i giovani artici, europei ed indigeni possano essere maggiormente coinvolti nei processi di definizione delle politiche da attuare perché la regione possa godere di un futuro prospero e pacifico.