Ogni anno si calcola l’Earth Overshoot Day, la data in cui tutti noi abitanti della terra abbiamo utilizzato tutte le risorse biologiche che la terra piò rinnovare durante l’arco di un intero anno. Nel 2023, anno attuale, l’Earth Overshoot Day è caduto il 2 agosto, ciò significa che l’umanità è arrivata ad utilizzare il 75% in più di quanto gli ecosistemi del pianeta riescono a rigenerare. Proprio da queste analisi si deduce che fino alla fine di quest’anno la popolazione mondiale opererà sulla spesa in deficit ecologico, gravando sulle spalle delle risorse e delle generazioni future.
Per determinare la data effettiva, il Global Footprint Network, una premiata organizzazione internazionale di ricerca e senza scopo di lucro, combina dati e formula le ipotesi più ragionevoli per valutare la situazione delle risorse disponibili. Attualmente la tendenza si sta appiattendo, ma questo non vuol dire che s’invertirà a breve.
Infatti, se prendessimo come punto di riferimento solo uno dei Country Overshoot Days (ovvero gli Overshoot Days calcolati stato per stato) si farebbe in fretta a capire che se la popolazione mondiale avesse lo stesso stile di vita della Svizzera, per esempio, che ha finito le sue risorse il 13 maggio (che rappresenta all’incirca la media dei paesi più industrializzati), sarebbero necessarie le risorse di tre pianeti per riuscire a garantire soltanto la sua esistenza.
Anche se le soluzioni dovrebbero essere ricercate nel collettivo, è, comunque, possibile fare qualche primo passo come singolo. Il Global Footprint Network, proprio per queste ragioni, ha messo a disposizione la piattaforma Power of Possibility che evidenzia molti modi in cui possiamo migliorare la sicurezza della risorse fornendo delle linee guida essenziali. Non solo, ma è riuscito a fornire anche un calcolatore dell’impronta globale che si basa su un piccolo quiz rivolto al singolo. Insomma, una maniera efficace per sensibilizzare e per rendere più consapevoli le persone anche sui propri consumi.