Il 24 maggio, la Commissione europea ha fornito gli orientamenti nell’ambito del pacchetto primavera del semestre europeo 2023 per costruire un’economia salda, mantenendo un approccio che integri tutte le aree politiche di sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità macroeconomica, fornendo, inoltre, i progressi ottenuti in ogni Stato membro.
L’economia risulta, nonostante l’ostico contesto globale, in stato di resilienza. Le previsioni fatte in primavera ipotizzano che l’economia possa crescere del 1,0% nel 2023 e dell’1,7% entro il 2024, mentre l’inflazione possa essere pari al 6,7% nel 2023 fino a una diminuzione al 3,1% nel 2024. Il tasso di occupazione sembra mantenere un equilibrio intorno allo 0,5% quest’anno, ma potrà subire una diminuzione nel 2024 allo 0,4%. La disoccupazione rimane stabile intorno al 6%.
L’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza e della politica di coesione risulta, insomma, efficace e continua ad accelerare la transizione verde e digitale equa in tutti gli Stati membri arrivando ad ottenere dalla Commissione 152 miliardi di euro per la corretta attuazione di riforme e investimenti chiave.
L’obiettivo principale sarebbe continuare a progredire nella decarbonizzazione dell’economia, negli squilibri di forza lavoro (creando posti lavoro di qualità), nel potenziamento dell’innovazione e della ricerca per la creazione di un territorio prospero e competitivo. Tra le altre iniziative, l’inclusione dei capitoli REPowerEU negli Stati fornisce una maggiore possibilità di sicurezza energetica e di energia pulita.
Gli orientamenti del pacchetto di primavera sottolineano soprattutto le sfide socioeconomiche specifiche degli Stati membri, fornendo ulteriori minuziose raccomandazioni su come poter affrontare, come Stato considerato a sé, le proprie difficoltà per raggiungere l’obiettivo posto. Le raccomandazioni riguardano: la politica di bilancio, l’attuazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza, la politica energetica e altri problemi strutturali ancora da risolvere. A queste si aggiungono gli orientamenti fiscali che, in base alle situazioni singole degli Stati, richiedono o di mantenere il proprio bilancio stabile o di avviare una politica fiscale più prudente.
Altre linee guida osservano maggiormente le recenti iniziative politiche. In particolare, si fa ora riferimento all’anno europeo delle competenze che punta a coinvolgere partner e mobilitare finanziamenti per affrontare la carenza di competenze e manodopera.
Ora alla Commissione non resta che attendere che l’Eurogruppo e il Consiglio discutano e approvino il pacchetto e gli orientamenti offerti affinché si possa dare avvio a un dialogo con il Parlamento europeo sui contenuti e su tutte le fasi successive del ciclo del semestre europeo.