Le organizzazioni mediatiche tradizionali di tutto il mondo sono in crisi e il giornalismo è diventato un mestiere precario. il giornalismo ha spesso sofferto nei piccoli mercati europei, divisi da confini linguistici. Secondo la maggior parte dei commentatori, la pandemia di Covid19 ha solo aggravato una situazione già negativa, portando la Federazione internazionale dei giornalisti a chiedere "misure politiche ed economiche che garantiscano la sopravvivenza dei media di qualità e dei giornalisti professionisti".
Per comunicare la ricerca scientifica in modo efficace e credibile è necessario coinvolgere i giornalisti. Il loro compito è quello di raccogliere, valutare criticamente, creare e presentare notizie. I giornalisti scientifici devono svolgere queste attività in modo indipendente dai ricercatori, dalle istituzioni scientifiche e dai finanziatori. L'indipendenza conferisce loro credibilità agli occhi dei lettori e degli spettatori. Pertanto, è nell'interesse a lungo termine dei finanziatori della scienza mantenere viva questa professione e sostenere i giornalisti come partner chiave. Non bisogna inoltre trascurare il contesto politico più ampio di questa azione e l'obiettivo della Commissione europea di costruire democrazie più resistenti in tutta l'UE. Il giornalismo di qualità è un ingrediente essenziale della democrazia e la sua salvaguardia è una responsabilità collettiva. Il Consiglio europeo della ricerca (CER), in quanto principale organizzazione di finanziamento in Europa, condivide questa necessità e ha selezionato un consorzio di organizzazioni per una sovvenzione di 1,5 milioni di € allo scopo di istituire un programma di residenza per giornalisti scientifici negli istituti di ricerca dell’UE. Il progetto “FRONTIERS”, selezionato in seguito a un appello a presentare proposte, dovrebbe svolgersi tra il 2023 il 2027. Fino a 40 giornalisti scientifici avranno la possibilità di trascorrere da 3 a 5 mesi insieme a gruppi di ricerca, di imparare e di lavorare a progetti di informazione approfondita. Il progetto aiuterà i giornalisti a immergersi nell’ambiente della ricerca e a interagire con scienziati e ricercatori. Potranno partecipare al programma le università e i centri di ricerca che svolgono attività di ricerca di frontiera in tutti i campi della conoscenza. “FRONTIERS” si propone di finanziare borse di studio, sostenere i giornalisti e gli istituti ospitanti, fornire formazione sulla copertura scientifica indipendente ed eticamente responsabile, e promuovere l’apprendimento reciproco fra giornalisti e ricercatori. Proporrà inoltre una serie di principi etici, buone prassi e orientamenti per le borse di studio in giornalismo, e svilupperà un modello di sostenibilità a lungo termine. Oltre all’obiettivo principale di promuovere il giornalismo scientifico indipendente, il progetto contribuirà a rafforzare la fiducia del pubblico nella scienza, nonché a combattere e a migliorare la resilienza alla disinformazione.
Il consorzio, che coordina il progetto, comprende il “Centre for Ethics in Science and Journalism” (Italia), l’Università NOVA di Lisbona (Portogallo), l’Università Pompeu Fabra (Spagna) e Enspire Science (Israele).
Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha dichiarato: “Per comunicare efficacemente sulla ricerca e combattere la disinformazione, abbiamo bisogno di giornalisti impegnati e professionali. Accolgo con favore questa iniziativa, in quanto più informiamo sui vantaggi della scienza, più si rafforzano i legami fra cittadini e ricercatori. Sono convinta che questi legami rappresentino un fattore chiave per il futuro della scienza e sono lieta che dei giornalisti contribuiscano a tale obiettivo.”
Maggiori informazioni sull’iniziativa sono disponibili qui.
Fonte: Commissione europea Rappresentanza in Italia