Anche se la siccità sta portando molti fiumi europei a minimi storici e sta danneggiando la biodiversità, la minaccia di inondazioni catastrofiche dopo un periodo di siccità è in agguato.
Alcuni dei fiumi più famosi d'Europa, come il Reno, il Danubio e il Po, hanno fatto notizia a causa della siccità estiva. Con i livelli d'acqua scesi ai minimi storici e i fiumi in secca, sono state interrotte molte attività economiche, dalla navigazione all'agricoltura.
Ma un piccolo fiume in Europa, che ha evitato i riflettori dei media, può offrire lezioni preziose sul peggioramento degli effetti del riscaldamento globale.
Si tratta dell'Albarine, nel sud-est della Francia, esso scorre per quasi 60 chilometri prima che le sue acque cristalline si uniscano al più grande fiume Ain, a nord-est di Lione; tuttavia, in alcuni punti del suo corso il fiume Albarine si prosciuga.
Con l'intensificarsi del riscaldamento globale, è probabile che ciò accada ad altri corsi d'acqua.
Il fiume in questione è al centro di un progetto di ricerca finanziato dall'UE sugli effetti della siccità sugli ecosistemi fluviali.
La ricerca aiuterà gli ambientalisti a capire in che modo la siccità porta alla perdita di biodiversità e a reagire in modo appropriato.
Prosciugamento e siccità
“Il prosciugamento è un evento e la siccità è un evento estremo", ha dichiarato Romain Sarremejane, ecologo d'acqua dolce e ricercatore post-dottorato delle Azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA) presso l'Istituto Nazionale Francese per l'Agricoltura, l'Alimentazione e l'Ambiente (INRAE).
In futuro il problema potrebbe essere che, in caso di grandi siccità, si perderanno tutti i rifugi in cui le specie potrebbero sopravvivere durante un evento di prosciugamento.
Sarremejane e i suoi colleghi hanno cercato di capire cosa succede nelle zone asciutte dell'Albarine.
Hanno campionato 20 siti, ciascuno lungo circa 100 metri, per vedere quanta materia organica passava, quanto velocemente si decomponeva, quanto carbonio e metano emetteva ciascun sito e la diversità di invertebrati, batteri e funghi presenti.
Il fatto che un maggior numero di luoghi rimanga asciutto più a lungo potrebbe compromettere la capacità delle creature di spostarsi da una parte all'altra del fiume, il che potrebbe portare a una diminuzione della biodiversità e all'estinzione.
Circa il 60% dei fiumi di tutto il mondo è intermittente, cioè asciutto per almeno un giorno all'anno, e questa percentuale è destinata ad aumentare nel tempo secondo Sarremejane.
La sua ricerca futura si concentrerà sul modo in cui gli eventi meteorologici estremi influenzano le comunità di creature e la loro diversità nei fiumi europei e sulla possibilità di quantificare questi punti critici.
Piogge intense e allerta inondazioni
Per tutte le difficoltà causate dalla siccità, la pioggia stessa rappresenta una sfida.
Quando le aree colpite dalla siccità ricevono la pioggia, questa tende a essere più pesante e più difficile da assorbire, portando a inondazioni che sono uno degli effetti più catastrofici del cambiamento climatico nelle città europee, secondo l'Agenzia europea dell'ambiente (AEA).
Se le emissioni di carbonio continueranno ad aumentare, i cambiamenti climatici potrebbero triplicare i danni diretti delle inondazioni fluviali.
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