Le norme dell’UE affrontano la grande quantità di plastica monouso e attrezzi da pesca contenenti plastica che inquinano i nostri mari, mettendo in pericolo la vita marina danneggiando la nostra salute.
L’obiettivo è quello di ridurre i rifiuti, sviluppare un'economia circolare e promuovere un futuro sostenibile per tutti.
QUANTA PLASTICA C’E’ NEI NOSTRI OCEANI?
Gli oceani stanno pagando il prezzo della nostra ossessione per la plastica. I numeri ci dicono solo come si è aggravata la situazione. I dati raccolti nel 2021 ci dicono che 8 milioni di pezzi di rifiuti in plastica vengono riversati nei nostri oceani ogni giorno; 12 milioni di tonnellate di plastica sono riversati nell'oceano ogni anno; 5,25 mila miliardi di pezzi di plastica di grandi e piccole dimensioni galleggiano nell'oceano aperto. I prodotti di plastica monouso comprendono un’ampia gamma di prodotti di consumo frequente e rapido, che sono gettati una volta usati, raramente sono riciclati, e tendono pertanto a diventare rifiuti. Una percentuale significativa degli attrezzi da pesca immessi sul mercato, inoltre, non è raccolta per essere trattata. I prodotti di plastica monouso e gli attrezzi da pesca contenenti plastica sono, pertanto, un problema particolarmente serio nel contesto dei rifiuti marini, in quanto mettono pesantemente a rischio gli ecosistemi marini, la biodiversità e la salute umana, oltre a danneggiare attività quali il turismo, la pesca e i trasporti marittimi. GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI NEL 2021 Nel corso del 2021 sono state introdotte delle norme che hanno ridotto drasticamente l'impiego dei prodotti di plastica monouso più presenti sulle spiagge: posate, piatti, cannucce, agitatori per bevande, tazze, contenitori per bevande e alimenti in poliestere espanso e i loro coperchi, bastoncini cotonati e aste per palloncini, tutti i prodotti realizzati con plastica oxo-biodegradabile, ampiamente utilizzata per i sacchetti della spesa. L’obiettivo è stato quello di limitare la diffusione dei prodotti monouso in plastica e aiutare i consumatori a scegliere opzioni più rispettose per il pianeta. Molto importante è stata la promozione dell’etichettatura chiara che evidenzia il contenuto in plastica, indicando il corretto smaltimento e i rischi ambientali.
LE PROSSIME TAPPE ENTRO IL 2030
L’impatto atteso è quello di ridurre i rifiuti derivati dai prodotti di plastica monouso più diffusi di oltre il 50%, evitare emissioni di CO2 pari a 3,4 milioni di tonnellate all’anno, e i danni ambientali equivalenti a 22 miliardi di euro entro il 2030.
SMART INNOVATIVE SOSTENIBILI Le norme riflettono la leadership europea e la volontà di proteggere il nostro pianeta per le generazioni future, esse contribuiranno ad avviare un’azione su scala globale e daranno impulso a investimenti e innovazioni orientate a soluzioni smart e sostenibili di economia circolare. Per maggiori informazioni clicca qui |