La vita è tornata gradualmente alla normalità nella striscia di Gaza e nel sud di Israele dopo il cessate il fuoco dell’operazione israeliana “Breaking Dawn”, raggiunto fra Israele e la Jihad islamica e mediato dall'Egitto
Accordo che non include il rilascio da parte di Israele di due alti esponenti della fazione di Gaza, ha precisato oggi il ministro della Sicurezza interna Omer Barlev.
Nei tre giorni di combattimenti sono rimaste uccise 44 persone, di cui 15 bambini e minorenni e quattro donne, come ha reso noto il ministero della sanità locale secondo cui i feriti sono 360.
La Jihad islamica ha detto di aver perduto complessivamente 12 dirigenti e membri della sua ala militare.
Intanto l'Unione europea ha fatto sapere di avere accolto con favore il cessate il fuoco tra Israele e Gaza, ma ha deplorato la perdita di vite civili causate nei tre giorni di ostilità, "compresi numerosi bambini e donne, uccisi e feriti della Striscia di Gaza", e "ha chiesto un'indagine tempestiva e approfondita".
Lo ha riferito il portavoce dell'Ue per la Politica estera e la Sicurezza, Peter Stano. "Ora - si legge in una nota - è fondamentale lavorare per consolidare il cessate il fuoco e riaprire i valichi per consentire in particolare l'assistenza umanitaria e il carburante, oltre ai lavoratori, di entrare e uscire da Gaza".