La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica di 12 settimane per cercare il contributo delle imprese, delle organizzazioni e degli individui nella definizione di un nuovo strumento giuridico per scoraggiare e contrastare le pratiche coercitive dei paesi non UE.
Tale strumento permetterebbe alla Commissione di applicare restrizioni commerciali, di investimento o di altro tipo nei confronti di qualsiasi paese non UE che interferisca indebitamente nelle scelte politiche dell'UE o dei suoi Stati membri.
Il vicepresidente esecutivo e commissario per il commercio Valdis Dombrovskis ha dichiarato:
"Come parte del nostro nuovo approccio alla politica commerciale dell'UE, ci siamo impegnati ad essere più assertivi nella difesa dei nostri interessi. Il nuovo strumento anti-coercizione potrebbe essere una parte criticamente importante di questo approccio. Potrebbe darci un forte strumento autonomo per agire quando i nostri partner non giocano secondo le regole. Incoraggiamo fortemente le parti interessate, nell'UE e fuori, a condividere le loro opinioni sulle pratiche coercitive e sul modo migliore per affrontarle. Dobbiamo rafforzare la resilienza dell'UE, proteggere i nostri interessi economici e rafforzare i nostri diritti legittimi di imporre contromisure, se necessario. Questo è ciò che l'iniziativa rappresenta e non vediamo l'ora di ricevere un'ampia gamma di contributi".
La consultazione cerca contributi su varie questioni politiche rilevanti per la progettazione di uno strumento anti-coercizione dell'UE:
le cause (o le circostanze in cui l'UE può agire);
le contromisure (tipi di misure che l'UE può impiegare per affrontare la coercizione);
il probabile impatto delle varie opzioni.
La consultazione pubblica, aperta fino al 15 giugno 2021, fa parte di una strategia di consultazione globale per questa iniziativa.
Il suo lancio segna l'inizio delle attività di consultazione, che comprendono vari eventi con le parti interessate nel periodo marzo-giugno 2021.