Nulla si crea, nulla si distrugge, ma soprattutto tutto si trasforma.
La Commissione Europea ha deciso di dare una seconda vita ai suoi striscioni pubblicitari a una cinquantina di chilometri a sud di Bruxelles in un laboratorio dove15 persone con un leggero handicap, realizzano borse, borsoni sportivi, borse per la spesa, ma anche borse per biciclette.
Attualmente producono circa 500 articoli, che corrispondono in media a 250 m2 di striscioni recuperati, praticamente tutto lo striscione appeso sul palazzo della Commissione europea.
La Commissione non è l'unico cliente di questo laboratorio di design.
Mediamente ogni anno transitano in questa officina quasi 2.500 m2 di striscioni che vengono poi trasformati in 3.000 articoli diversi.
In più di 10 anni, designpoint ha ricevuto 70.000 m2 di materia prima, l'equivalente di 15 campi da calcio.
"Il nostro è un concetto piuttosto low-tech. Gli strumenti che vengono impiegati in questo laboratorio sono principalmente macchine da cucire e ogni parte è tagliata a mano.
Ma c'è ha anche un'esigenza tecnica che è quella di poter tagliare ogni pezzo che dà vita ad una borsa unica.
Non tutte le superfici possono essere utilizzate su un telone ed è necessario poter posizionare i modelli secondo gli elementi grafici visivi che abbiamo a disposizione", afferma il responsabile della produzione.
In questo modo, la Commissione europea favorisce il circolo virtuoso che trasforma i suoi strumenti di comunicazione che hanno durata ridotta, ma l'istituzione è anche impegnata in altri sforzi per ridurre le emissioni di Co2.
Tim McPhie, portavoce della Commissione europea racconta:
"Abbiamo sostanzialmente cercato di ridurre l’inquinamento su tutti i fronti. Ad esempio, il nostro uso di carta è diminuito del 71% dal 2005 al 2018. Abbiamo ha ridotto il consumo di energia nei nostri edifici di oltre il 60% nello stesso periodo".
La Commissione europea vuole raggiungere obiettivo zero emissioni entro il 2030.