Il declino della diversità biologica in Europa purtroppo non si è fermato nonostante le misure per l'ambiente previste dalla Politica agricola comune e la strategia sulla biodiversità adottata nel 2011.
Questa la denuncia della Corte dei Conti Ue nella sua relazione speciale 'Biodiversità nei terreni agricoli: il contributo della Pac non ne ha arrestato il declino'.
Le popolazioni di uccelli e di farfalle comuni presenti nei terreni agricoli, dal 1990, sono diminuite di oltre il 30%, ancorchè nel solo periodo 2014-2020 la Commissione abbia previsto di spendere 86 miliardi di euro per la biodiversità, di cui 66 dalla Pac.
In modo particolare, è sottolineato nel rapporto della Corte dei conti, non funzionano al massimo del loro potenziale le misure 'verdi' e la condizionalità degli aiuti diretti agli agricoltori (circa il 70% del bilancio Pac) al rispetto di alcuni standard ambientali.
La Corte prosegue: “Il monitoraggio della Commissione europea per le spese della Pac a beneficio della biodiversità non è affidabile e l'efficacia dei finanziamenti è limitata oppure non nota” e la Corte puntualizza inoltre che il regime di sanzioni nell'ambito della condizionalità non ha prodotto un impatto certo e le potenzialità delle misure di inverdimento non sono state sfruttate pienamente.
Gli audit raccomandano alla Commissione di coordinare meglio la strategia sulla biodiversità fino al 2030, potenziando il contributo dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale alla biodiversità nei terreni agricoli, consentendo una più precisa tracciabilità delle spese finanziate ed elaborando indicatori affidabili per valutare l'impatto ambientale della Pac.