Come si è attivata la Commissione Europea in Campo Sanitario durante l’emergenza Covid-19?
Il Dott. Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, con sede a Milano, spiega quale lavoro è stato fatto per affrontare sin da subito l’emergenza Covid-19.
Sin dal 23 febbraio, infatti, attraverso l’Agenzia per la Gestione delle Malattie, la Commissione ha aiutato le autorità nazionali con la realizzazione delle linee guida, per poi dare il via alle azioni concrete:
- Appalti congiunti per costituire uno stock di mascherine e respiratori per i Paesi in maggior difficoltà, in primis l’Italia.
- Incentivo a chiudere il flusso delle mascherine all’interno dell’Europa e ad incentivarne lo scambio tra Stati Membri.
- Corsie preferenziali per i medicinali alle frontiere.
- Aiuti di Stato per le aziende che producono il materiale sanitario.
- Creazione di un gruppo di esperti da parte di Ursula Von der Leyen per dare consigli e suggerimenti alla Commissione Europea su questo campo.
- Pubblicazione di bandi di emergenza a d’hoc per coronavirus, 17 progetti su curi e vaccini.
- Sovvenzione all’azienda CureVac, che ora collabora con la Commissione Europea per produrre vaccini.
Per quanto riguarda l'emergenza economica, le istituzioni europee si sono mobilitate sin da subito, con 750 miliardi di euro attivati dalla Banca Centrale Europea e con la creazione di 3 azioni di stato:
- Autorizzazione agli aiuti di Stato verso le imprese colpite dalla crisi, sussidi fino a 800.000 euro ad azienda.
- Patto di stabilità flessibile, in modo da permette di finanziare un deficit e rialzare l’economia.
- Nuovo piano di investimenti da 40 miliardi per utilizzare i fondi strutturati, in modo tale da affrontare l’emergenza.
A Bruxelles creata una task force per aiutare l’Italia anche su questo.