Per impedire la brevettabilità di modifiche genetiche delle piante ottenute con procedimenti biologici, come incrocio e selezione, la Commissione europea deve tornare a fare pressione sull'Ufficio europeo dei brevetti (Ueb).
Sei gruppi politici lo chiedono attraverso una risoluzione sostenuta e approvata a larghissima maggioranza dall'Europarlamento.
Già nel 2015 l'Eurocamera era intervenuta contro due decisioni dell'Ueb che riconoscevano la forma più stringente di protezione intellettuale per modifiche di piante con tecniche convenzionali (non biotech), considerate come non brevettabili dagli accordi internazionali.
A seguire nel 2016 la Commissione europea aveva inviato una nota all'Ueb per chiarire che questo principio fa parte anche della legislazione Ue.
Nel 2017 l'Ueb aveva fatto retromarcia, ma alla fine del 2018 una nuova decisione ha rimesso tutto in discussione.
L'Europarlamento precisa che garantire l'accesso al materiale biologico delle piante evitando forme troppo rigide di proprietà intellettuale, è "essenziale per stimolare l'innovazione e lo sviluppo di nuove varietà, garantire la sicurezza alimentare a livello globale, far fronte ai cambiamenti climatici e impedire i monopoli nel settore della selezione vegetale".