Tra gli Stati membri l'Italia ha ottenuto i migliori risultati nella riduzione della propria quota di crediti deteriorati (Npl).
Questo è quanto emerge dal primo rapporto messo a punto dalla Commissione Ue sulla base dei dati della Bce.
In un anno l'Italia infatti ha diminuito la quota del totale degli Npl del 24,6%.
A fine giugno 2017 - evidenzia la Commissione - i dati rivelano alcune importanti vendite dei crediti deteriorati, che hanno avuto effetti sui bilanci delle banche.
Bruxelles evidenzia come nel 2017 la cartolarizzazione dei crediti deteriorati si sia sviluppata in un'importante strategia usata dalle banche per ripulire i propri bilanci e come le stesse abbiano aumentato il loro ricorso alla Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze (GACS).
Ritenuti notevoli, secondo quanto si apprende da fonti a Bruxelles, i progressi fatti dall'Italia nella riduzione dei crediti deteriorati.
Un'inattesa accelerazione che il Paese ha fatto, con la riduzione di un quarto delle sue sofferenze in un anno, mentre la media degli altri Paesi è stata di un terzo.
I rischi non sono finiti, ma i risultati vengono definiti molto incoraggianti.