Greenpeace, prodotti illegali ancora venduti su mercato Ue
Gli Stati membri dell'Unione europea devono compiere 'maggiori sforzi' nella lotta contro il traffico di legname illegale, attuando in maniera efficace la legge 'salva -foreste'. Questo è il resoconto che arriva da Bruxelles, con la pubblicazione di un rapporto sullo stato di attuazione dell'apposito regolamento, a due anni dalla sua entrata in vigore.
La normativa è ben lontana dall'essere efficace, visto che il rapporto individua come principali sfide 'risorse umane e finanziarie insufficienti assegnate alle autorità competenti, vari tipi e livelli di sanzioni fra gli Stati membri e mancanza di una comprensione e applicazione uniforme del regolamento nell'Ue'. Inoltre 'nonostante prove evidenzino che la situazione stia gradualmente migliorando' per il settore privato, che dovrebbe attuare il principio di 'dovuta diligenza', 'nel complesso il rispetto rimane irregolare e insufficiente'.
Il traffico di legname illegale alimenta 'corruzione e crimine organizzato', ricorda Sebastien Risso di Greenpeace, secondo cui 'il frutto di questi crimini viene ancora venduto in Europa'. 'I ministri europei devono riaffermare il proprio impegno per proteggere le foreste e far rispettare le leggi Ue esistenti vietando il commercio di legname fuorilegge dai mercati europei', sottolinea Risso. Indagini condotte da Greenpeace negli ultimi due anni hanno mostrato un debole rispetto del regolamento da parte delle aziende europee e ritardi nell'attuazione da parte degli Stati, che minano l'efficacia della normativa europea.