I rappresentanti delle aziende energetiche hanno chiesto a a Maroš Šefčovič, il vicepresidente della Commissione europea per l'Unione energetica di garantire l'attuazione della legislazione esistente e sostenerne la revisione in relazione al quadro normativo dell'UE in materia.
L'obiettivo ambizioso del raggiungimento del 40% di efficienza energetica europea per il 2030 significherebbe risparmi per famiglie e industria di oltre 239 miliardi sulla bolletta energetica, di ridurre le emissioni di gas serra del 45-50%, di ridurre le importazioni di energia, portare 640 miliardi di investimenti nell'economia europea ogni anno e la creazione di 13/17 posti di lavoro per ogni milione di euro investito, dicono le aziende in una nota.
Il 2016 sarà un anno importante per l'agenda dell'efficienza energetica con la prevista revisione delle direttive europee fondamentali. Rivolgendosi alla platea di rappresentanti del mondo imprenditoriale, il vicepresidente Šefčovič ha spiegato che 'a mettere l'efficienza energetica al primo posto è semplicemente il buon senso. Si tratta di una parte essenziale della transizione verso una società a basse emissioni di carbonio, porta a una maggiore sicurezza energetica, crea posti di lavoro e contribuisce alla crescita'. Secondo il vice presidente della Commissione 'la dimensione del lavoro, o forse più precisamente, la 'dimensione delle competenze' delle nostre politiche di efficienza energetica saranno una priorità importante nel 2016, insieme con il fare in modo che finanziare l'efficienza energetica sia più semplice per le nostre città e comunità'.