L'italiano potrà essere utilizzato nei concorsi dell'Unione europea per la selezione del personale delle Istituzioni grazie ad una lunga battaglia legale e una serie di ricorsi presentati da Italia e Spagna.
La vicepresidente della Commissione Ue Kristalina Georgieva ha infatti risposto all'interrogazione presentata dal vicepresidente dell'Europarlamento Antonio Tajani insieme al collega spagnolo Luis Ramon Valcarcel dopo le sentenze della Corte di giustizia europea che avevano dato ragione a Italia e Spagna sulla discriminazione delle lingue nazionali.
La Commissione ritiene che sia possibile migliorare alcuni elementi delle attuali norme generali relative all'uso delle lingue nei concorsi gestiti dall'Epso (Ufficio europeo di selezione del personale) alla luce delle sentenze e, a questo scopo, l'Epso sta attualmente rivedendo le disposizioni generali relative ai concorsi ed intende pubblicare la procedura di selezione rivista nella primavera del 2016.
«Battaglia vinta, la lingua italiana non verrà più discriminata nei concorsi Ue», ha dichiarato Tajani, dopo la risposta di Georgieva che, da parte sua, ha garantito che «l'Epso si adopererà per garantire sia il pieno rispetto del principio di non discriminazione che un funzionamento adeguato e corretto dell'amministrazione dell'Ue in presenza di 24 lingue ufficiali».
Con una sentenza del 24 settembre scorso, la Corte di giustizia aveva annullato tre concorsi organizzati da Epso a causa del fatto che la lingua era stata ridotta alla rosa tedesco-inglese-francese ed era stato inoltre imposto ai candidati di scegliere la seconda lingua all'interno della stessa rosa.