A 20 anni dal lancio, 100mila cittadini europei hanno partecipato allo SVE (Servizio di Volontariato Europeo). Un numero relativamente modesto rispetto alle potenzialità del programma.
Per questo, con una risoluzione approvata lo scorso 27 ottobre, gli eurodeputati hanno affermato la necessità di predisporre un quadro giuridico chiaro per il volontariato, di sviluppare una migliore strategia di comunicazione e accesso alle informazioni, di concepire una politica coordinata e un più semplice sistema di attivazione.
Tra le proposte, anche quella di contabilizzare il volontariato nel budget di cofinanziamento per i progetti nazionali finanziati dai fondi strutturali UE, così da incentivare il volontariato e allargare l'accesso alle persone di ogni età ed esperienza, e da offrire più benefici alle comunità coinvolte.
E' stato inoltre proposto di facilitare l'accesso ai programmi di volontariato europeo per i cittadini di tutte le età oltre di Paesi terzi, così da migliorare la conoscenza e lo scambio fra le culture. Gli eurodeputati sostengono, infine, la nuova iniziativa per un Corpo Europeo di Solidarietà, promossa dalla Commissione, a patto che questo non indebolisca i programmi di volontariato già esistenti e il loro finanziamento.