In occasione della conferenza COP27 iniziata ieri in Egitto, il professor Hans-Otto Pörtner, climatologo, esperto di oceani e co-presidente del Sesto Rapporto di Valutazione dell'IPCC, in un'intervista esclusiva con Horizon Magazine della Commissione europea, discute le prove del cambiamento climatico contenute nei rapporti dell'IPCC e ci informa, che l'influenza distruttiva del cambiamento climatico, si sta manifestando più rapidamente e più intensamente di quanto previsto.
Un tempo, dichiara il professor Hans-Otto Pörtner, si pensava di poter smaltire l'anidride carbonica in eccesso negli oceani per liberarsene. Questo ha causato impatti diretti sugli ecosistemi oceanici, infatti, i tre fattori che determinano l'impatto del cambiamento climatico sugli oceani sono gli estremi di temperatura, i bassi livelli di ossigeno e gli alti livelli di CO2.
Questa combinazione è stata osservata negli eventi di estinzione di massa della storia della Terra, dove gli estremi climatici sono stati uno dei principali fattori di estinzione delle specie, osservati nella documentazione fossile marina. Assistiamo anche alla riduzione degli stock ittici negli oceani, che continuerà, a seconda del grado di cambiamento climatico. Non possiamo ancora prevedere con esattezza come saranno gli ecosistemi tra qualche decennio, ma certamente questo ricambio del sistema non è positivo per la produttività e per la pesca, aggiunge il Professore.
Nel corso delle ultime COP, si è cercato di portare gli oceani più avanti nella discussione sul clima. Il mare e i ghiacci coprono quasi l'80% del pianeta e l'oceano è molto importante per la popolazione umana in termini di eventi meteorologici estremi, inondazioni e pesca.
Secondo la valutazione più recente, con il cambiamento climatico la probabilità di eventi meteorologici estremi aumenta di diverse volte. Le ambizioni di limitare il riscaldamento a 1,5°C dovrebbero essere rafforzate, poichè la definizione di obiettivi internazionali è stata positiva, ma l'attuazione è sempre stata troppo lenta.C'è stata la tendenza a risolvere questioni a breve termine, senza considerare le implicazioni a lungo termine. È necessario spostare i sussidi per i combustibili fossili verso le energie rinnovabili e rimuovere gli ostacoli burocratici per la costruzione di parchi eolici e impianti di pannelli solari: mettere i pannelli solari su metà dei tetti del mondo soddisferebbe la domanda di energia.
Il co-presidente conclude affermando, che il miglior risultato che può sperare dalla COP27, è che si abbandoni la divisione nord-sud quando si parla di perdite e danni e si passi a una posizione di responsabilità condivisa su come garantire un futuro vivibile al pianeta, ai suoi ecosistemi e alle società umane.
“La solidarietà e la giustizia internazionali, così come i contributi in base alle emissioni passate e attuali, dovrebbero essere i principi guida nella creazione di un sistema in cui nessun Paese venga lasciato indietro.”
- Hans-Otto Pörtner
Per leggere l'intera intervista clicca qui
Per maggiori informazioni:
- EU support for research and innovation on climate change science
- Sharm El-sheikh Climate Change Conference, 6-18 November 2022
- IPCC Sixth Assessment Report