Oggi, 13 settembre 2023, si è tenuto il tanto atteso discorso sullo Stato dell’Unione Europea, pronunciato dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La Presidente ha commentato i risultati ottenuti in quest’anno sotto sua supervisione, ricordando la serie di problematiche e di difficoltà che ancora devono trovare risposta, ma infondendo sempre un certo senso di speranza e di sicurezza.
Il primo argomento ad aprire il dibattito è stato quello della parità di genere, su cui la Presidente ha espresso la propria personale solidarietà, sottolineando quanta strada è stata fatta, ma quanta ancora ne serva per raggiungere gli obiettivi agognati, citando ed esprimendo la propria preoccupazione per un’altra minaccia grave, particolarmente sentita in questi giorni, quella della violenza sulle donne che si cerca attualmente di abbattere per promuovere non solo la sicurezza, ma anche per ancorare alle menti il principio e il diritto del “no”.
Un breve accenno è stato rivolto anche al programma per le energie sostenibili, il Green Deal, e insieme a questo si è fatto un excursus sul prossimo progetto, cioè il progresso dell’energia eolica e la sua promozione, ricordando soprattutto quanto siano necessari una catena di supporto stabile l’impegno verso i cambiamenti climatici che ogni anno causano diverse calamità, come gli incendi devastanti di questa estate.
Sempre a proposito di energia rinnovabile, la presidente von der Leyen ha presentato i passi avanti fatti per ottenere una transizione pulita che distaccasse anche l’UE dalla dipendenza verso la Russia e per diminuire l’inflazione che dilaga in Europa, problema su cui ad oggi la BCE sta lavorando per consentire di ritornare a una condizione di normalità, tenendo la situazione sotto controllo. Nel frattempo, Mario Draghi è stato incaricato di redigere un report per il futuro della competitività dell’UE. Tenendosi sempre sul tema dell’economia, Ursula von der Leyen ha annunciato che nel programma di quest’anno prevede un’elezione dei rappresentanti di piccole e medie imprese che possano disquisire direttamente con lei, per un dialogo più efficace e semplice.
Passando al campo delle tecnologie, la presidente ha guardato con serietà all’IA sottolineando che, per quanto sia un’intelligenza neutrale che si sta evolvendo velocemente e che può essere un ottima possibilità di miglioramento di diversi settori, esistono minacce da affrontare con grande riguardo. Infatti, l’IA ha dato origine a disinformazione, diffusione di contenuti dannosi e rischi per la privacy, per questo l’obiettivo è creare un’esatta normativa che garantisca uno sviluppo trasparente e responsabile nei primi 100 giorni, con una governance di approccio globale che faccia comprendere l’impatto dell’IA sul mondo.
Guardando, invece, alle relazioni internazionali, la presidente ha garantito l’unità degli Stati membri proprio attraverso l’approccio Team Europe che ha permesso all’UE di essere più strategica e assertiva soprattutto verso le perdite di vite umane in Libia e Marocco e che si spera possa dimostrare la stessa prontezza avuta verso l’Ucraina, nei confronti dell’Africa con un partenariato reciprocamente vantaggioso. Questo sarà l’obiettivo principale del prossimo summit UE-UA su cui si cercherà di lavorare insieme all’alto rappresentante Borrell. A proposito di collaborazione internazionale, è stato firmato a Nuova Delhi uno dei progetti più ambiziosi della nostra generazione, cioè il corridoio economico India-Medio Oriente-Europa ottenuto grazie a un collegamento ferroviario che velocizzerà gli scambi del 40%.
Sono state fatte ulteriori osservazioni anche sulla questione della migrazione, problematica ancora da gestire e che richiede resistenza e lavoro paziente, ma che con il Nuovo Patto su migrazione e asilo sembrerebbe aver ottenuto un primo passo verso il compromesso e un possibile nuovo equilibrio. Il pensiero principale, tuttavia, è stato rivolto al grave crimine che tutt’oggi affligge il mondo, la tratta degli esseri umani per la quale la Commissione organizzerà una conferenza internazionale sulla lotta a questo traffico atroce.
In ultimo, la presidente von der Leyen ha ricordato gli aiuti europei stanziati nei confronti dell’Ucraina per affrontare la guerra che ancora imperversa, che solo quest’anno ammontavano a 12 miliardi di euro e che si prevede potranno arrivare fino ad altri 50 miliardi di euro nei prossimi quattro anni per contribuire ad investimenti e riforme, e così al futuro dell’Ucraina. Proprio questa situazione di aiuto e necessità di unione ha alimentato la speranza di un allargamento dell’UE fino ad oltre 30 Stati membri e perciò si pensa già ai futuri esami delle politiche di pre-allargamento in modo tale da assicurare l’adattamento di ogni settore alla presenza di un maggior numero di Paesi.