
Ieri, la Commissione europea e la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC) hanno notificato a SHEIN una serie di violazioni delle norme UE sulla tutela dei consumatori.
Pratiche contestate:
- Sconti falsi e promozioni ingannevoli.
- Pressioni all’acquisto con countdown e scadenze fittizie.
- Mancanza di trasparenza su rimborsi e diritti di recesso.
- Etichette e messaggi fuorvianti, anche su sostenibilità.
- Contatti poco accessibili per l’assistenza clienti.
Inoltre, la rete CPC sta valutando:
- La correttezza di recensioni e classifiche pubblicate sulla piattaforma.
- La trasparenza sui rapporti contrattuali tra SHEIN e i venditori terzi.
- Il rispetto dei diritti dei consumatori nei casi in cui i venditori non siano professionisti.
SHEIN ha ora un mese di tempo per rispondere alle contestazioni e proporre misure correttive. In assenza di collaborazione, le autorità nazionali potranno:
- Avviare un dialogo formale con l’azienda.
- Applicare sanzioni pecuniarie, potenzialmente basate sul fatturato annuo nei singoli Stati membri.
- Attivare azioni esecutive nazionali coordinate.
L’azione rientra in un piano più ampio per un commercio elettronico sicuro e sostenibile, delineato dalla Commissione europea a febbraio 2025. L’indagine è inoltre collegata alla Legge sui Servizi Digitali (DSA), in base alla quale SHEIN è stata classificata come Very Large Online Platform (VLOP) nell’aprile 2024, con obblighi aggiuntivi di:
- Gestione dei rischi sistemici.
- Controllo su contenuti e merci illegali.
- Aumento della trasparenza dei sistemi di raccomandazione.
- Tutela della salute pubblica e dei diritti dei consumatori.
L’indagine effettuata dalla rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC) è stata supportata anche da informazioni statistiche dei centri europei dei consumatori (ECC - Net) sulle questioni più frequenti nei reclami dei consumatori contro SHEIN.
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