Intervistato da L'Espresso, alla domanda se l'Italia debba o meno usare il Mes, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, ha risposto:
"Io l'ho sempre detto. Credo che il nostro sistema sanitario abbia bisogno di ulteriori investimenti".
Ricorda Sassoli che in Italia "abbiamo tre regioni commissariate sulla sanità, che non possono fare investimenti, non possono comprare macchinari, che non possono fare assunzioni" e propone "un prestito magari per sostenere queste regioni o le attività di medicina di base".
Sassoli quindi si chiede "perché non fare un piano per una medicina territoriale. Poi vediamo chi lo può finanziare. Se qualcuno te lo regala allora non prendi il Mes, se qualcuno invece non te lo regala forse lì, nel Mes, puoi trovare delle risorse da restituire in dieci anni praticamente a tasso zero e questo può essere interessante".
Ad avviso del presidente del Pe, "un altro utilizzo" riguarderà "quando ci sarà il vaccino e nel Mes ci sono delle risorse che possono essere utili per questo tipo di attività".
Il "piano che cominciamo a discutere la prossima settimana rientra in una partita politica di prima grandezza. Il meccanismo che è stato indicato non è la solitudine di un punto di vista che cerca di affermarsi sugli altri, ma di un meccanismo comunitario con processo democratico in cui l'Europa ha la possibilità di avere l'ultima parola".
Sassoli prosegue "E su questo credo che rispetto alla crisi nel 2008, nel 2009 e nel 2012 ci sia un salto di qualità e di responsabilità evidente.
La presidente von der Leyen ha dato un'indicazione, che è stata anche confermata dalla Francia e dalla Germania, cioè che il piano si leghi molto saldamente al bilancio dell'Unione.
Questo è uno strumento comunitario in cui tutte le istituzioni europee hanno una loro responsabilità. La scelta che è stata fatta è di aumentare le capacità dell'Europa comunitaria, ecco perché le parole di Macron e Merkel sono importanti: sono le crisi che aiutano la formazione dell'Europa".