La Commissione europea ha accolto dal 1 Giugno 2023 l’avvio del nuovo sistema brevettuale unitario, che consentirà inizialmente alle imprese di 17 Stati membri (circa l’80% del PIL dell’UE) di proteggere le proprie innovazioni in Europa. In futuro la partecipazione sarà estesa anche a tutti gli altri Stati membri.
Fin dall’anno della sua creazione (1978), l’Ufficio europeo dei brevetti ha subito rappresentato un netto miglioramento dei regimi brevettuali nazionali fino ad allora esistenti, ma solo dal 2000 sono state presentate le proposte poi divenute i due attuali Regolamenti UE e solo all'inizio di quest'anno sono stati soddisfatti tutti i requisiti di ratifica dell'accordo UPC, garantendone l'entrata in vigore questo inizio Giugno.
Questo rinnovamento del sistema brevettuale unitario crea uno sportello unico per la registrazione e il rispetto dei brevetti in Europa, semplificando la burocrazia e gli oneri amministrativi, soprattutto per piccole e medie imprese, sostituendo in questo modo le complesse procedure nazionali e ponendo fine alle costose prescrizioni di convalida previste. Un brevetto unitario costerà meno di 5.000 euro in tasse di rinnovo in 10 anni, invece dell'attuale livello di circa 29.000 euro per il rinnovo negli Stati membri partecipanti.
La prima fase della procedura non è stata cambiata e consiste nel depositare una domanda di Brevetto Europeo presso l'Ufficio Brevetti Europeo (EPO) che condurrà, quindi, un esame che, se positivo, si tradurrà nella concessione di un brevetto europeo. La seconda fase prevede che, entro un mese da tale concessione, il titolare del brevetto possa richiedere all'UEB di concedere effetto unitario per gli Stati membri partecipanti e che al tempo stesso possa convalidarlo anche in ulteriori Paesi non coperti dal sistema europeo.
È stato costituito, insieme al nuovo sistema brevettuale, un tribunale unificato dei brevetti (UPC) il cui obiettivo sarà fornire un quadro giuridico più coerente riguardo le controversie del campo sia dei brevetti unitari che dei brevetti europei. Insomma, le imprese potranno fare riferimento al tribunale unificato per far valere i propri diritti di brevetto in maniera efficace, infatti, con un’unica azione dinanzi a questo tribunale si metterà fine a tutte le procedure nazionali parallele e al rischio di decisioni giuridiche divergenti.
Tutto ciò consentirà di trarre vantaggio in modo semplice e sicuro dalle proprie invenzioni, cosicché l’innovazione e la competitività si rafforzino completando il mercato unico dei brevetti e aumentando la possibilità di investimenti esteri.