LA COMMISSIONE FA IL PUNTO SUI PROGRESSI DELLA COP26

La COP26 si è conclusa sabato 13 novembre a Glasgow.

Le 197 parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) sono accorse a Glasgow con l'obiettivo primario di mantenere la temperatura mondiale entro 1,5°C rispetto a quella registrata nella metà del 19° secolo.

Diversi grandi emettitori hanno in primo luogo annunciato nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni:

- più di 100 paesi hanno aderito al Global Methane Pledge lanciato insieme al Presidente U.S.A Biden;

- sono state avviate nuove partnership per sostenere i paesi nella loro transizione verso l'energia pulita, come con il Sudafrica.

La COP26 ha così diffuso il  messaggio che il tempo è scaduto per i sussidi ai combustibili fossili e per il carbone illimitato.

In secondo luogo, sono stati fatti progressi sui finanziamenti per il clima:

-con gli ultimi impegni, i 100 miliardi di dollari dovrebbero essere raggiunti nel 2023, o già nel 2022 se i partner accetteranno di aumentare ulteriormente;  

-l'UE contribuisce già a più di un quarto dei finanziamenti globali per il clima, con oltre 27 miliardi di dollari all'anno.

In terzo luogo, è stata redatta una serie di regole che stimoleranno i mercati internazionali del carbonio: se tutti gli impegni a lungo termine annunciati a Glasgow saranno attuati, verrà mantenuto il riscaldamento globale sotto i 2 gradi.

Si dovrà pertanto lavorare di più, in modo che la conferenza sul clima del prossimo anno in Egitto permetta il raggiungimento degli 1,5 gradi.

L'UE taglierà le emissioni di almeno il 55% entro il 2030, diventando la prima climaticamente neutrale entro il 2050.

La presidente della Commissione dopo la fine dei negoziati: "La COP26 è un passo nella giusta direzione. Raggiungere i 1,5° Celsius rimane a portata di mano; ma il lavoro è lungi dall'essere finito. Il minimo che possiamo fare ora è attuare le promesse di Glasgow il più rapidamente possibile e poi puntare più in alto".