Ieri 20 giugno 2023, Giornata mondiale del rifugiato, l’Unione europea ha ribadito che il diritto di chiedere e godere dell’asilo e il principio di non respingimento, sanciti dalla convenzione sui rifugiati e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, devono essere sempre rispettati. A livello globale gli Stati membri dell’UE hanno mostrato un grande impegno e un necessario contributo negli sforzi di reinsediamento. Dal 2015 i programmi europei sono riusciti a creare un rifugio negli Stati membri per oltre 115.000 rifugiati, mentre nel 2021 sono stati ammessi nell’UE quasi 45.000 afghani a rischio.
Ovviamente, l’UE è consapevole del grande bisogno di sostegno da parte dei paesi membri ed ha lavorato per il mantenimento e la creazione degli strumenti operativi e legislativi, basi fondamentali per i partenariati e l’equilibrio tra solidarietà e dovere. Con il nuovo patto sulla migrazione e sull’asilo (i cui negoziati dovranno essere finalizzati per febbraio 2024) l’UE si impegnerà nella gestione delle domande di asilo per la protezione dei rifugiati bisognosi a livello internazionale, sostenendo allo stesso tempo gli stati che accoglieranno i rifugiati.
La Commissione europea e l’alto rappresentante Josep Borell, in occasione dell’evento, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui è stata ribadita la dedizione dell’UE e l’obiettivo di rimanere uno dei principali donatori di aiuti umanitari, oltre che un luogo di sicurezza e protezione per i rifugiati.
In generale, «A livello globale, l'UE si adopera per contribuire a migliorare la situazione di milioni di rifugiati e sfollati forzati coinvolti in conflitti o gravi crisi umanitarie come quelle in Afghanistan, Siria, Venezuela, Myanmar, Yemen, Sud Sudan, Sudan, Repubblica democratica del Congo e Burkina Faso» afferma Borell.
Più nello specifico aggiunge: «Sebbene la stragrande maggioranza degli sfollati forzati si trovi al di fuori dell'UE, sosteniamo anche un numero significativo di rifugiati negli Stati membri. In particolare, con la guerra della Russia contro l'Ucraina, oggi gli Stati membri ospitano circa 4 milioni di persone ucraine sotto protezione temporanea, più della metà sono donne e bambini. L'UE fornisce inoltre protezione e assistenza umanitaria agli sfollati interni in Ucraina e sosteniamo i rifugiati ucraini nella Repubblica di Moldova».
È stato, inoltre, ricordato il lavoro che si sta svolgendo sui percorsi complementari che possono aumentare ed aiutare i posti di ammissione per coloro che si trovano a dover scappare da gravi situazioni di guerra o crisi, come previsto dal programma di reinsediamento lanciato il 10 maggio 2023. Per di più «L'UE accoglie con favore l'imminente Forum globale sui rifugiati nel dicembre 2023 come un'importante opportunità per condividere meglio la responsabilità globale: per essere veramente efficaci dobbiamo tutti intensificare i nostri sforzi e lavorare in partenariato per affrontare le molteplici e complesse sfide poste dallo sfollamento forzato» conclude Borell.