Distanti quasi 2300 km, le due capitali della cultura europea 2020 si affacciano su quell’immensità blu che rispecchia il cielo, e che da sempre ispira poeti e artisti nelle loro opere più profonde.
Per una è il mare, per l’altra è l’oceano.
Fiume, in croato Rijeka, è una città della Croazia settentrionale, famosissima dal punto di vista storico per essere stata a lungo contesa a causa della sua posizione strategica e della presenza di un importante cantiere navale. Affacciata sul Mare Adriatico, è stata nominata una delle due capitali europee del 2020.
Al suo fianco, seppur lontanissima, in questo riconoscimento c’è Galway, Gaillimh in gaelico, città della Repubblica d’Irlanda, che si affaccia invece sull’Oceano Atlantico con la splendida Baia Galway, in gaelico Loch Lurgain o Cuan na Gaillimhe, lunga circa 60 km.
È il folklore a regnare sovrano nel programma culturale di Galway 2020, che ruota infatti intorno alle quattro feste celtiche: Imbolic, l'antica festa del culmine dell'inverno, il cui nome significa "in grembo", in riferimento alla gravidanza delle pecore, il cui latte fresco dava forma al formaggio, al burro e al siero che salvavano la vita ad anziani e bambini nel freddo pungente di febbraio; Bealtaine, festa del primo giorno di primavera, il cui nome significa “fuoco luminoso”, e che vedeva appunto il fuoco purificare i villaggi in segno di buon augurio; Lughnasadh, Festival di Lugh in gaelico, che dà anche il nome al mese di agosto irlandese, legato al raccolto; Samhain, conosciuta anche come il Capodanno Celtico. I principali temi del programma di Galway verteranno sull’immigrazione, sul paesaggio e sull’identità linguistica - forte da sempre è infatti il legame tra la popolazione irlandese e la lingua gaelica.
“Galway ha una ricca tradizione letteraria, artistica e musicale - è la culla della lingua irlandese e allo stesso tempo moderna e globalizzata - un polo per tecnologia e dispositivi medici. Sono lieta che questa città vivace e dinamica sul limitare dell’Europa abbia l’opportunità di mostrarsi all’intero continente.” sostiene la vicepresidente del Parlamento europeo, Mairead McGuinness.
Immigrazione sarà uno dei temi principali, insieme a lavoro e acqua, anche nel programma di Rijeka, Fiume, altra Capitale della Cultura Europea 2020. Prima città croata ad ottener questo riconoscimento, Rijeka è simbolo della tolleranza e del multiculturalismo, anche per via delle sue numerose vicissitudine storiche che hanno portato ad una popolazione molto variegata di etnie e culture.
Il programma croato è stato promosso con lo slogan “Port of diversity - Il porto delle diversità” e inaugurato dal deputato croato di Renew Europe Valter Flego con parole di entusiasmo e orgoglio: " Rijeka può rappresentare uno splendido esempio di tolleranza e multiculturalismo per tutte le città europee. Sono certo che la città promuoverà questo evento nel modo giusto. Mi congratulo di cuore con la città nella quale ho studiato per il prestigioso riconoscimento.”