A partire dal 2020, la Commissione ha presentato un nuovo approccio per supportare gli Stati membri nell’aumento degli screening per il cancro con lo scopo di individuare la malattia ad uno stadio abbastanza precoce da permettere di intervenire più rapidamente. Tutto ciò è parte del piano europeo per la lotta contro il cancro, un vero e proprio impegno politico di cui l’Unione europea si è fatta carico per invertire la tendenza e costituire un’Unione sanitaria europea più forte e preparata ad ogni emergenza e crisi sanitaria. Insomma, un progetto che guarda anche e soprattutto al futuro benessere.
Lo sforzo, che si è accentuato in questi anni, parte anche dalla valutazione di dati concreti. Infatti, dai risultati delle indagini compiute nel 2020 è saltato all’occhio l’alto tasso di diagnosi di cancro nell’UE: 2,7 milioni di persone ne erano effettivamente affette e 1,3 milioni hanno perso la vita a causa di esso. Grazie a questi dati più precisi si è riusciti a stimare una percentuale spaventosa: entro il 2035, senza alcun tipo di intervento in merito, i casi di cancro sono destinati ad aumentare del 24%, diventando così la prima causa di morte nell’UE.
Per questa ragione, in favore di uno stato di prevenzione attivo ed effettivamente attualizzabile almeno nel 40% dei casi, si è deciso di concretizzare una serie di strategie atte alla prevenzione e alla riduzione delle sofferenze. In particolare, l’UE sta lavorando a delle iniziative che guardino alla riduzione dell’uso di sostanze cancerogene tra cui il tabacco e l’alcol, oltre alla riduzione di altri fattori potenzialmente dannosi come l’inquinamento ambientale e al miglioramento della conoscenza e dell’alfabetizzazione sanitaria per poter creare stili di vita più sani.
Parlando di strategia, per poter affrontare efficacemente il problema individuato, sono stati investiti 4 miliardi di euro nel piano europeo contro il cancro che prevede quattro settori diversi di intervento: prevenzione, rilevazione precoce, diagnosi e trattamento e qualità di vita.
Nel caso della prevenzione, come accennato poco sopra, l’UE tende a promuovere una buona alfabetizzazione sanitaria che aiuti a creare abitudini sane, già a partire dall’infanzia, oltre a includere vaccinazioni mirate contro il cancro causato da HPV.
Per quanto riguarda la rilevazione precoce, l’UE ha intenzione di creare un’opportunità di accesso a visite e screening che sia uguale per tutti, in modo tale da abbattere uno degli ostacoli più importanti legati a quest’aspetto: il costo.
Nel caso di diagnosi e trattamenti, invece, molti progetti ambiscono a ridurre le disparità presenti tra gli Stati membri per accedere a trattamenti efficaci. Una possibilità è quella di creare una sorta di network di esperti e di rete di centri specializzati nella lotta contro il cancro con l’obiettivo di sviluppare una maggior collaborazione e un’utile circolazione di idee e conoscenze in campo.
Infine, a proposito del miglioramento della qualità di vita dei pazienti affetti da cancro e di coloro che si prendono cura di loro, il progetto principale punta all’utilizzo di eHealth technologies e trattamenti, di cui si vuole garantire pari possibilità di accesso a tutti i malati, oltre che allo scambio di informazioni proprio da parte degli affetti e dei sopravvissuti che potrebbero potenzialmente decidere di farsi veri e propri ambasciatori per incoraggiare e supportare il prossimo grazie anche alla testimonianza della propria esperienza e del loro vissuto.