Il 28 settembre 2023, la Commissione europea ha avviato la seconda fase di consultazione delle parti sociali per l’aggiornamento del quadro di qualità dell’UE per i tirocini del 2014. La prima fase si è conclusa il 15 settembre e proprio da questa sono state raccolte le risposte di 13 parti sociali europee, in base alle quali la Commissione ha stabilito uno spazio di miglioramento del quadro esistente. Proprio quest’ultimo delinea 21 principi da seguire per gli Stati membri affinché possano essere creati tirocini di alta qualità, dando contratti scritti di tirocinio e obiettivi di formazione chiari.
La seconda fase della consultazione, aperta fino al 9 novembre, cerca il punto di vista dei sindacati e dei datori di lavoro europei sulle possibili strade per l'azione dell'UE per quanto riguarda l'uso, la qualità (compresi l'equa remunerazione e l'accesso alla protezione sociale) e l'accessibilità dei tirocini in tutti i paesi. Infatti, essa ha l’obiettivo di integrare altre iniziative dell’UE per sostenere l’occupazione giovanile, fornendo una possibilità di miglioramento delle proprie competenze e di acquisizione di esperienza lavorativa.
La consultazione fa seguito a una risoluzione del Parlamento europeo per la revisione del quadro normativo e, in linea con gli orientamenti politici della Presidente von der Leyen, la Commissione cerca di rispondere a queste risoluzioni con una proposta legislativa rispettosa dei principi di proporzionalità.
Secondo un recente sondaggio Eurobarometro, il 76% degli europei ha acquisito competenze professionalmente rilevanti durante il tirocinio e il 68% ha trovato lavoro in seguito. I risultati si dimostrano certamente positivi, ma ciò non toglie il profilarsi di un netto margine di miglioramento. Per questo motivo, a seguito di questa seconda fase di consultazione, le parti sociali possono avviare negoziati per raggiungere un accordo ai sensi dell’articolo 155 del Trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE). Se le parti sociali non decideranno di avviare i negoziati, la Commissione proporrà un aggiornamento del quadro di qualità, come annunciato nel programma di lavoro della Commissione per il 2023, per affrontare questioni quali l’equa remunerazione e l’accesso alla protezione sociale.