Come ogni anno, il 21 agosto si celebra la Giornata Internazionale di Commemorazione e Omaggio alle Vittime del Terrorismo, ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con lo scopo di “onorare e sostenere le vittime e i sopravvissuti al terrorismo e per promuovere e proteggere il pieno godimento dei loro diritti umani e delle libertà fondamentali.”
Le Nazioni Unite hanno il compito di sostenere gli Stati Membri, responsabili in primo luogo del sostegno alle vittime del terrorismo, attuando il primo e il quarto pilastro della Strategia Globale Antiterrorismo delle Nazioni Unite (Global Counter-Terrorism Strategy) attraverso la solidarietà e il sostegno alle vittime, l’assistenza al rafforzamento delle capacità, la creazione di reti di organizzazioni della società civile e l’incoraggiamento degli Stati membri a promuovere, proteggere e rispettare i diritti delle vittime.
Il 30 giugno 2021 è stata adottata la settima risoluzione di revisione di tale Strategia che incoraggia gli Stati Membri a sviluppare piani nazionali di assistenza per le vittime del terrorismo e le loro famiglie.
La risoluzione accoglie inoltre con favore il primo Global Congress of Victims of Terrorism, e incoraggia l’Office of Counter-Terrorism, attraverso il Global Victims of Terrorism Support Programme e lo UN Victims of Terrorism Support Portal, a continuare ad aumentare la consapevolezza sulle vittime del terrorismo e sulla promozione e protezione dei loro diritti.
Il Global Terrorism Database fa un bilancio di tutte le azioni terroristiche dal 1970 a oggi; nello specifico, dal 1970 al 2018 sono 416.000 le persone rimaste uccise in attacchi terroristici, con un picco per gli anni ’80, con una media annuale costante intorno alle 6.000 - 7.000 vittime fino al 2009 incluso. Il numero di soggetti colpiti cresce dai 116.000 nel decennio 1980 - 1989, fino al periodo 2010 - 2018 con 460.000 vittime.
Il database riporta anche i 10 maggiori attacchi terroristici per numero di vittime: il triste primato è del disastro delle Torri Gemelle a New York nel 2001 per mano di Al-Qaeda con 2.765 vittime; il massacro di Camp Speicher, conosciuto anche come massacro di Tikrit, del 2014 da parte dello Stato Islamico che provocò 1.700 vittime; infine, nel 1994, il genocidio del Ruanda da parte degli estremisti Hutu con 1.180 vittime.