L’unione europea dal 20 settembre ha acconsentito all’erogazione di 140 milioni di euro per portare un supporto alle esigenze essenziali e all’implemento dei mezzi di sussistenza nei settori dell’istruzione, della sanità, dell’agricoltura e dell’emancipazione economica delle donne in Afghanistan. I fondi erano già presenti nel 2022, ma congelati in attesa del risultato di sei mesi di monitoraggio, in risposta al divieto di lavorare nelle ONG imposto dai talebani alle donne.
Buona parte di questi fondi andrà coprire il costo dell’assistenza primaria per affrontare le sfide più importanti del paese: facilitare l’accesso all’istruzione attraverso l’assistenza alimentare e un ambiente favorevole all’apprendimento; rafforzare i servizi sanitari di base, la gestione delle malattie infettive, oltre ad assicurare la presenza di acqua potabile e il miglioramento della nutrizione dei bambini e della sicurezza alimentare; lavorare sulla sostenibilità delle catene agricole per renderle resilienti a livello climatico; supportare il ritorno e la reintegrazione dei rifugiati afghani.
Questo aiuto economico da parte dell’UE verrà distribuito sul territorio dell’Afghanistan attraverso le agenzie delle Nazioni Unite, la Banca mondiale e le organizzazioni internazionali non governative che operano sul campo, ma solo nei settori e nelle aree geografiche in cui le donne abbiano la possibilità di lavorare e partecipare attivamente alla fornitura di assistenza, oltre a poterne trarre beneficio, così come pattuito nell’accordo del Consiglio degli Affari Esteri a febbraio. 2023. In questo modo i fondi aiuteranno l’emancipazione delle donne afghane attraverso lo sviluppo delle competenze, le opportunità di mercato e il sostegno alle piccole imprese gestiste da donne.
A New York, Jutta Urpilainen, Commissaria per i Partenariati internazionali, ha dichiarato: «Sappiamo quanto sia stato difficile procedere nella sempre più grave situazione in Afghanistan. Negli ultimi sei mesi la comunità internazionale ha tuttavia trovato un modo per fornire un sostegno disperatamente necessario alle donne, alle ragazze e ad altri gruppi vulnerabili. Tale sostegno offre soluzioni di sussistenza a milioni di persone, senza riconoscere le autorità talebane de facto.»