La Conferenza annuale dell'ONU sui cambiamenti climatici ha avuto inizio lo scorso 7 novembre a Marrakech e terminerà il giorno 18. La Commissione, rappresentata dal Commissario Miguel Arias Cañete, si aspetta passi avanti rispetto all'accordo di Parigi, soprattutto sull'accesso ai finanziamenti da parte dei paesi in via di sviluppo.
L'accordo di Parigi, approvato nel dicembre 2015 ed entrato in vigore il 4 novembre, rappresenta una tappa importante del percorso che l'Unione Europea ha avviato fin dal protocollo di Kyoto, entrato in vigore nel 2005. L'obiettivo principale dell'accordo di Parigi riguarda la riduzione delle emissioni per mantenere l'aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di 2° C. L'Unione Europea ha già messo in atto azioni concrete atte a ridurre le emissioni almeno del 40% entro il 2030.
Maroš Šefčovič, Vicepresidente responsabile per l'Unione dell'energia, ha dichiarato: 'L'entrata in vigore dell'accordo di Parigi [...] a meno di un anno dalla sua adozione, dimostra che il mondo intero prova un senso di urgenza quando si tratta di combattere i cambiamenti climatici. Siamo pronti [...] ad accelerare le iniziative per la transizione a un'energia pulita sia nell'UE che a livello mondiale.'
Con un terzo dei finanziamenti, l'UE e i suoi Stati membri sono i maggiori finanziatori pubblici dei paesi in via di sviluppo relativamente alla lotta al cambiamento climatico. Insieme forniscono circa e rappresentano quasi la metà degli impegni a favore del Fondo verde per il clima.