La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha esordito con la frase “Costruire il mondo in cui vogliamo vivere” come invito e monito ad essere attivi sulle scelte da intraprendere.
Altro spunto suggerito dalla Commissione è quello di “creare cambiamenti per costruire, non per disastri”, il che significa costruire attività avendo come priorità e come obiettivo il futuro dell’Europa, e non una costruzione solo come conseguenza e reazione alla pandemia.
Il discorso centrale si è basato su 3 pilastri fondamentali, di seguito brevemente riassunti:
- Una lezione imparata dalla pandemia.
- Necessità di costruire una Sanità Europea più forte, facendo riferimento alle competenze che l’UE ha in materia, e all’ambizione di poterle aumentare e rafforzare (argomento che sarà poi ripreso alla Conferenza sul Futuro dell’UE).
- Proposta di un salario minimo europeo per tutti, sempre nel rispetto del principio di sussidiarietà.
- Area Schengen: alla luce della pandemia è emerso quanto essa abbia indebolito tutte le libertà connesse (circolazione di persone, merci, beni…).
- Green Deal e Digital.
- Big Data e intelligenza artificiale
- 2050 sarà l’anno dell’obiettivo della neutralità climatica e la Commissione si è prefissata come obiettivo intermedio, per il 2030, una riduzione di emissioni di carbonio dal 40 al 55%.
- Vaccini.
- 16 miliardi di euro saranno impiegati per la ricerca del vaccino.
Un altro tema toccato di fronte al Parlamento europeo è stata la proposta di applicare il sistema della maggioranza qualificata sulle questioni di politica estera, almeno per quanto riguarda i diritti umani e l’applicazione delle sanzioni.
“Salvare vite in mare non è un’opzione!” così è come la presidente von der Leyen ha avviato la conclusione del discorso, sottolineando l’importanza della questione migranti, specialmente dopo i fatti di moria; e in ultimo la dignità umana e i diritti LGBTQI.
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