The New Code of Practice on Disinformation

Che cosa fa l'UE per contrastare la disinformazione online?

Nell’ultimo periodo più di un quarto degli europei (28%) sono stati spesso esposti a disinformazione e fake news online.

A causa di tale problematica, le principali e le emergenti piattaforme online, così come gli operatori del settore pubblicitario, hanno presentato un codice di condotta rafforzato sulla disinformazione in seguito agli orientamenti della Commissione del maggio 2021.

Il Codice di condotta rafforzato sulla disinformazione, è stato firmato e presentato il 16 giugno 2022 da 34 firmatari, che hanno aderito al processo di revisione del Codice del 2018, attualmente non è approvato dalla Commissione, che però ha definito le proprie aspettative nella Guida e ritiene che, nel complesso, il Codice le soddisfi.

Il Codice di condotta 2022 è il risultato del lavoro svolto dai firmatari, dunque è loro responsabilità garantire l'efficacia dell'attuazione dei loro impegni.

Tale codice si basa su tali aree chiave:

  • Demonetizzazione: evitare la pubblicità accanto a disinformazione e  migliorare la  cooperazione nell'industria pubblicitaria

 

  • Pubblicità politica trasparente: applicare degli obblighi di trasparenza e l’applicazione di un'etichettatura efficiente 

 

  • Responsabilità degli utenti: aumentare e migliorare strumenti per identificare, segnalare e reagire e ampliare l’ accesso a informazioni affidabili

Riconoscendo l'importanza di rendere il Codice a prova di futuro, i firmatari hanno concordato di stabilire un quadro di riferimento per un'ulteriore collaborazione attraverso una Task Force permanente, che si riunirà se necessario almeno ogni sei mesi, monitorerà e adatterà gli impegni in vista degli sviluppi tecnologici, sociali, di mercato e legislativi.

 Il Codice è inoltre dotato di un quadro di monitoraggio rafforzato, basato su elementi di rendicontazione qualitativa e indicatori a livello di servizio, che misurano l'efficacia della sua attuazione. 

I firmatari istituiranno un Centro per la trasparenza, che fornirà al pubblico una chiara panoramica delle politiche messe in atto per attuare i loro impegni, e lo aggiorneranno regolarmente con i dati pertinenti.

Successivamente, le piattaforme online di grandi dimensioni, come definite nella legge sui servizi digitali (DSA), presenteranno relazioni semestrali, mentre gli altri firmatari presenteranno relazioni annuali. 

I firmatari avranno sei mesi di tempo per attuare gli impegni e le misure che hanno sottoscritto.

Insieme al Gruppo dei regolatori europei per i servizi di media audiovisivi (ERGA) e all'Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO), la Commissione valuterà regolarmente i progressi compiuti nell'attuazione del Codice, sulla base delle relazioni granulari qualitative e quantitative previste dai firmatari.

Il Codice ha comunque dimostrato di essere uno strumento efficace per limitare la diffusione della disinformazione online, anche durante i periodi elettorali e per rispondere rapidamente alle crisi, come la pandemia di coronavirus e la guerra in Ucraina.