Chiamato Euclide, dal nome dell’antico matematico greco, il nuovo e potente telescopio spaziale europeo è stato lanciato pochi mesi fa, nel primo luglio 2023, per osservare lo spazio e l’ancora oscuro universo dal punto di osservazione a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. L’obiettivo del nostro matematico spaziale? Rispondere ad una domanda di vecchia data: l’universo, attualmente in espansione, continuerà nella sua crescita?
Il telescopio ha scattato e scatterà immagini di 10 miliardi di galassie circa con lo scopo di comprendere e studiare l’energia oscura che guida l’espansione probabilmente da oltre 13 miliardi di anni a partire dal Big Bang, insieme alla materia oscura che rappresenta tre quarti di tutta la materia dell’universo, notata dai suoi effetti gravitazionali sulle galassie, ma mai rilevata direttamente. Insomma, Euclide va a ricercare elementi non ancora del tutto chiari, che come ha affermato il professor Henk Hoekstra "Non abbiamo idea di cosa siano".
In particolare, è proprio il professor Hoekstra a guidare il progetto di ricerca a finanziamento europeo, OCULIS (Observational Cosmology Using Large Imaging Surveys), iniziato a settembre di quest’anno e che durerà fino al 2028 per la durata complessiva di un piano quinquennale. L’obiettivo del progetto europeo è utilizzare le immagini prese da Euclide per poter realizzare una mappa gigantesca della distribuzione della materia dell’universo per una migliore comprensione dei legami tra le galassie e la materia oscura, nonché del numero di stelle e del volume di gas in ciascuna galassia.
Per altro OCULIS non è esattamente la prima bozza di progetto realizzato dall’UE. Infatti, Euclide è una missione cominciata dal 2011, il cui telescopio nel piano originale dell’ESA doveva essere lanciato nel 2022 su un razzo russo. Ovviamente, a causa dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, l’ESA ha interrotto i legami con la Russia, mentre il telescopio è stato spostato su un razzo SpaceX Falcon9.
Il telescopio affronterà e tenterà di rivelare alcuni misteri fondamentali come comprendere la struttura dell’universo risultante proprio dalla materia oscura e dall’energia oscura, oltre a scoprire oggetti più piccoli delle stelle presenti in tutta la Via Lattea attraverso il progetto quinquennale SUBSTELLAR. La missione di Euclide ha pubblicato a luglio le prime immagini di prova del telescopio, ma le osservazioni complete stanno iniziando ora. Proprio come ha detto Hoekstra: “Ci aspettiamo più rilasci pubblici nei prossimi mesi, ma per i veri risultati scientifici dovremo aspettare più di un anno perché siamo ancora nelle fasi iniziali”. Per questo motivo la maggior parte dei dati dell’indagine galattica sarà pubblicata ufficialmente in tre grandi lotti, il primo dei quali sarà nel 2026.