La revisione del regolamento LULUCF fa parte del pacchetto "Pronti per il 55% nel 2030", che è il piano dell'UE per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, in linea con la Legge europea sul clima. Con 479 voti favorevoli, 97 contrari e 43 astensioni, il Parlamento ha approvato martedì 14 marzo in via definitiva la revisione del regolamento sull'uso del suolo, sul cambiamento di uso del suolo e sulla silvicoltura (LULUCF). Il nuovo regolamento mira a valorizzare i pozzi naturali di assorbimento del carbonio, per rendere l'UE il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 e promuovere la biodiversità in linea con il Green Deal europeo. Per il 2030, l'obiettivo UE per gli assorbimenti netti di gas serra nel settore LULUCF è fissato a 310 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, con un aumento di circa il 15% rispetto alla normativa in vigore. Questo nuovo obiettivo dovrebbe portare a una riduzione complessiva dei gas serra nell'UE pari al 55-57% rispetto ai livelli del 1990. In base alle norme attuali, che resteranno in vigore fino al 2025, i Paesi dell'UE devono garantire che nel settore LULUCF le emissioni non superino gli assorbimenti. Dal 2026, gli obiettivi annuali vincolanti saranno sostituiti da un bilancio quadriennale per il periodo 2026-2029. Gli Stati membri possono acquistare o cedere i crediti di assorbimento maturati nell'ambito del regolamento LULUCF e del regolamento sulla condivisione degli sforzi, anche questo approvato martedì. È previsto anche un meccanismo che garantisce agli Stati membri di ricevere un risarcimento in caso di catastrofi naturali, come gli incendi boschivi.
In caso di progressi insufficienti, gli Stati membri saranno obbligati ad adottare misure correttive. È prevista anche una sanzione per le inadempienze. Per garantire che l'obiettivo UE sia raggiunto, la Commissione presenterà una relazione sui progressi compiuti entro sei mesi dal primo bilancio globale concordato nell'ambito dell'accordo di Parigi. Se necessario, la Commissione darà seguito con altre proposte legislative.
Al termine della votazione, il relatore Ville Niinistö (Verdi/ALE, FI) ha dichiarato: "Nell'ultimo decennio i pozzi dell'UE sono diminuiti. Con questa legge, il settore del suolo farà la sua parte nell'affrontare la crisi climatica, dato che ora abbiamo un obiettivo più ambizioso e altre garanzie, tra cui dati migliori e obblighi di comunicazione più rigorosi, una maggiore trasparenza e l'obbligo di procedere a un riesame entro il 2025. Questa è la prima legge che affronta contemporaneamente la biodiversità e la crisi climatica e gli Stati membri dovranno anche tenere conto del principio del 'non arrecare un danno significativo'".