In tutto il mondo oggi si celebra la Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne. Purtroppo si tratta un fenomeno che ormai fa parte della cronaca di ogni giorno e non accenna affatto a diminuire.
Sono 103 le donne uccise nel 2021, una ogni tre giorni.
87 di loro sono state uccise in ambito familiare/affettivo;di queste, 60 hanno trovato la morte per mano del partner o dell'ex partner
Perchè la giornata si celebra proprio il 25 novembre?
La data fu scelta da un gruppo di donne attiviste riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981, Assemblea Generale dell'ONU poi ha ufficializzato questa data.
Il 25 novembre del 1960, le tre sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare.Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Sono considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo,il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Ad aggravare il quadro di quest'anno ci si è messa la pandemia: il lockdown, la convivenza forzata, lo stress, i problemi economici e l’eventuale perdita del lavoro hanno intensificato la criticità del problema, portando le Nazioni Unite a parlare di Shadow Pandemic (Pandemia nell’ombra): dal report dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 30 luglio 2020 emerge che l’80% delle nazioni ha visto un aumento delle chiamate alle helpline, mentre il 50% dei Paesi ha assistito ad un aumento delle chiamate e delle denunce alla polizia.
Il problema non è in una violenza insensata del singolo, ma in una vera e propria cultura che giustifica e normalizza la violenza.
È difficile e spaventoso pensare che tutto ciò sia sufficiente, ma lo è davvero, basti pensare che lo stupro è diventato reato contro la persona nel 1996, prima era contro la morale pubblica.
La giurisprudenza di un Paese è l'emblema della mentalità che la governa. Oggi si stanno muovendo molte cose, ma i cambiamenti richiedono tempo purtroppo.
Mentre per quanto riguarda le giustificazioni queste vanno dal consumo di alcol e stupefacenti, allo stress e alla colpevolizzazione della vittima, alla malattia mentale. Ma questi fattori sono presenti solo nel 10% dei casi ed eventualmente possono esacerbare un comportamento già presente, non esserne la causa.
Quest’anno un pensiero particolare va alle donne afghane che con fermezza affermano:
“Dobbiamo imparare le lezioni che questi durissimi decenni di crisi economica, malattia, guerra, devastazione ambientale ci hanno impartito.
Le donne, che pagano sempre il prezzo più alto di queste scelte, stanno gridando che bisogna cambiare: partire dai bisogni, dai diritti, dalle idee, dalla fatica significa prendersi cura del mondo invece che sfruttare il mondo, prendersi cura delle persone e della terra in cui viviamo, invece che usarla per affermare profitto e dominio”.